Graduatorie: no all’immodificabilità delle tabelle/1

Il tormentato percorso dei punteggi per gli aggiornamenti delle graduatorie permanenti è arrivato dunque in porto, grazie al decreto legge che ha recepito il testo approvato da un ramo del Parlamento. Le graduatorie dovrebbero essere ora aggiornate secondo scadenze normali, di durata biennale.
Tutto fa pensare però che con questa legge non sia stata posta la parola fine al tormentone dei punteggi dei precari storici e dei sissini e che, anche se è stata tolta carne al fuoco dei ricorsi e delle sentenze dei Tar, la vicenda tornerà quanto prima di attualità.
C’è un aspetto inconsueto nel testo della norma, segnalato inutilmente da alcuni sindacati già all’indomani della sua presentazione per l’avvio dell’iter di approvazione parlamentare: la tabella dei punteggi.
Occorre andare indietro nel tempo di almeno trenta o quarant’anni per trovare all’interno di una legge una tabella corredata di punteggi e di analitiche individuazioni di titoli e di servizi.
Normalmente tabelle del genere, una volta fissati dalla legge i criteri significativi che si vogliono garantire, vengono affidate direttamente all’elaborazione dell’Amministrazione con l’eventuale verifica di organi di controllo. Il Miur si avvale in questo senso del parere del CNPI.