Graduatorie dei vincitori. Una corsa in affanno per salvare il PNRR entro il 10 dicembre
In sede di conversione del decreto-legge 71/2024, è stato approvato dal seguente emendamento: “1. In deroga al termine previsto dal comma 1, al fine del raggiungimento degli obiettivi previsti dalla riforma 2… del Piano nazionale di ripresa e resilienza, limitatamente all’anno scolastico 2024/2025, le procedure assunzionali del personale docente sono completate entro il 31 dicembre 2024 attingendo anche alle graduatorie pubblicate dopo il 31 agosto 2024, comunque non oltre il 10 dicembre 2024, dei concorsi banditi” ecc. ecc
Al 31 agosto scorso – termine ordinario per nominare i vincitori inclusi nelle graduatorie di merito dei concorsi 2023 – il numero delle graduatorie approvate era lontano dall’obiettivo previsto dal PNRR per il reclutamento dei docenti atteso per il 2024.
Da qui la proroga straordinaria disposta dalla legge 106 in sede di conversione del DL 71.
Il termine perentorio del 10 dicembre 2024 per l’impiego delle graduatorie di merito si avvicina sempre più: mancano circa 50 giorni, poi rien ne va plus.
Per tutte le classi di concorso che non riusciranno a concludere il percorso in tempo utile entro il prossimo 10 dicembre, le graduatorie di merito avranno efficacia dal prossimo anno scolastico, con due inevitabili conseguenze: attuazione solo parziale dell’obiettivo del PNRR e ritardo di almeno un anno delle nomine dei vincitori.
Parliamo di “almeno un anno”, in quanto vi sono classi di concorso (poche, per fortuna) per le quali non sono ancora state nemmeno nominate le commissioni esaminatrici.
Il punto della situazione attuale, ricavata dalla consultazione dei siti degli USR, presenta un quadro preoccupante per quanto riguarda tutte le graduatorie di merito delle classi di concorso di scuola secondaria, attivate nelle diverse regioni italiane.
Sono previste 1.276 graduatorie di merito (GM) relative alle classi di concorso.
Ad oggi risultano definite 595 GM, pari al 46,6%.
Sono, pertanto, da definire 681 GM, pari al 53,4%
Per queste 681 GM ora è una corsa con affanno per centrare, almeno in parte, l’obiettivo di quel termine perentorio del 10 dicembre.
Particolarmente indietro sono ad oggi Veneto, Friuli VG, Lazio e Piemonte con percentuali di GM non definite sotto la media nazionale del 53,4%.
In caso di insuccesso, se pur parziale, la norma straordinaria prevista in via del tutto eccezionale dalla legge 106 verrebbe vanificata, confermando anche tutta la criticità delle attuali modalità di reclutamento, per il cui superamento lo stesso ministro Valditara ha espresso recentemente un impegno per una flessibilità.
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