Graduatorie ad esaurimento: un premio fedeltà che fa discutere

La proposta della Lega per attribuire un bonus al punteggio di graduatoria ai docenti precari che non chiederanno trasferimenti in altra provincia fa discutere. Tra i precari sembra che buona parte sia favorevole alla maggiorazione di punteggio, mentre la pensano diversamente i docenti favorevoli agli inserimenti a pettine e al cambio di graduatoria.

Critica nei confronti della politica della Lega sulla scuola l’europarlamentare del PD, Debora Serracchiani che ha accusato il senatore leghista Pittoni, promotore delle varie proposte sui precari, di fondare “tutta la sua politica sugli annunci, ma alla lunga la realtà viene a galla e i precari se ne stanno accorgendo sulla loro pelle; l’unico incontestabile dato di fatto è la riapertura delle graduatorie stabilita nel decreto sviluppo votato da tutto il centrodestra Lega nord inclusa”.

Cerco soluzioni concrete per i nostri insegnanti che alla fine di quest’anno scolastico rischiano di restare a casa – ha replicato Pittoni, difendendo la sua proposta di bonus permanenza. Se la Serracchiani non vuol collaborare, eviti almeno attacchi strampalati”. “Il bonus per la permanenza non è una ‘frottola’, come afferma la segretaria regionale del Pd (la regione dell’europarlamentare è il Friuli, terra di Pittoni), bensì il tema in queste ore più discusso nei siti della scuola e già esiste per gli insegnanti di ruolo”.

A chi gli ha fatto notare che la maggiorazione di punteggio da lui proposta presenta dubbi di incostituzionalità, come già avvenuto per situazioni analoghe a Trento, Pittoni ha replicato che essa, oltre a non essere una maggiorazione del servizio prestato, ma soltanto un bonus per la maggior permanenza di iscrizione nello stesso territorio, rispetta la Costituzione per almeno due motivi: “Il primo motivo è che il bonus che ho ideato vale per tutti e non solo per chi svolge un servizio in una certa zona: vale al Nord ma vale anche al Sud, dove leggo di precise preoccupazioni espresse da docenti che temono di essere scavalcati da colleghi di province limitrofe. Il secondo motivo è che la Costituzione tutela tanti diritti e vari valori che vanno coordinati tra loro”.