Graduatorie ad esaurimento: premi fedeltà per chi non si trasferisce?

Si avvicina in Parlamento l’ora della verità sulla conversione del decreto legge n. 70/2011 sullo sviluppo che contiene, come si sa, alcune disposizioni sulle graduatorie ad esaurimento e sulle immissioni in ruolo.

Nei prossimi giorni si aprirà il dibattito in commissione poi si procederà alla presentazione di emendamenti per integrare, in un modo o nell’altro, il testo. Già sono cominciate le grandi manovre per emendare le disposizioni sulle graduatorie con l’obiettivo di modificare dal Parlamento i contenuti del decreto ministeriale n. 44/2011, in avanzata fase di applicazione, che prevede la possibilità di trasferimento di iscrizione a graduatoria di altra provincia con contestuale cancellazione dalla graduatoria di appartenenza.

La Lega, che nei giorni scorsi aveva sostenuta la tesi che le vecchie graduatorie 2010-11 con le quali verranno effettuate nomine in ruolo retrodatate siano quelle non modificate da eventuali inserimenti a pettine successivamente intervenuti, ora si prepara anche a fronteggiare le invasioni dei “barbari”, cioè dei docenti provenienti da altra provincia, chiedendo una specie di premio di fedeltà sotto forma di maggiorazione di punteggio per coloro che sono iscritti da più tempo nella stessa provincia e rinunciano al trasferimento.

Nel rispetto degli art. 33, 34 e 97 della Costituzione, va garantita la miglior qualità possibile del servizio che, come è pacificamente riconosciuto, presuppone stabilità nel rapporto fra studenti e docenti” ha dichiarato il senatore Mario Pittoni, capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione del Senato, che ha precisato come la sua proposta di un bonus per la maggior permanenza degli insegnanti (come già avviene per i trasferimenti dei titolari) dovrebbe entrare nel decreto sullo sviluppo all’esame delle Camere sotto forma di emendamento.  

Insomma, per la Lega un bonus sotto forma di maggiorazione di punteggio metterebbe gli iscritti in graduatoria al riparo da scavalcamenti di docenti in arrivo dall’esterno per trasferimento, salvando capra e cavoli, cioè il posto di lavoro di chi si trova già nella provincia e la continuità didattica per gli studenti.