Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Gli studenti viaggiano di più e imparano dalle esperienze fatte

“La scuola e l’università contribuiscono alla mobilità sociale, quindi sempre di più i figli dei nuclei familiari meno acculturati si affacciano alla conoscenza”. Lo afferma in un’intervista con il quotidiano “La Repubblica” Domenico De Masi, preside della facoltà di Scienza della Comunicazione all’università La Sapienza di Roma. “Forse è vero – prosegue De Masi – che gli universitari dimostrano una scarsa propensione ad andare all’estero per studiare, ma è vero che viaggiano di più e imparano dalle proprie esperienze. Questa è una rivoluzione epocale che io chiamo nomadismo. Le donne frequentano di più – continua il preside- hanno in media voti più alti, scelgono facoltà più moderne per poi fare lavori più creativi. Ci sono due tendenze tra gli studenti – dichiara De Masi – Una parte sceglie la facoltà nella speranza di trovare più facilmente un lavoro. Un’altra parte punta sulle materie innovative e punta a nuove professioni. Quelli che mi preoccupano – continua De Masi – sono gli adulti che hanno deciso che i giovani non devono avere i soldi per studiare. Io – conclude De Masi – mi aspetterei che le famiglie facessero fuoco e fiamme. Invece nulla”.

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