Giornata mondiale dell’insegnante. La Gilda lancia segnali d’allarme

È in corso di svolgimento oggi, 5 ottobre, la “Giornata mondiale dell’insegnante”. L’iniziativa, attualmente operativa in oltre cento paesi, è stata istituita 15 anni fa dall’Unesco, con lo scopo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sul ruolo dei docenti e sulla loro importanza nella società. Un’importanza ancora oggi non riconosciuta poiché in molte nazioni, soprattutto del terzo mondo e comunque in zone isolate e svantaggiate, risulta ancora del tutto insufficiente il numero di insegnanti.

L’organizzazione che ha preso di più a cuore l’iniziativa sembra essere la Gilda degli insegnanti, che questa mattina ha organizzato a Roma il convegno dal titolo “Insegnanti, Costituzione, Scuola”.

Nel corso del convegno il coordinatore della Gilda, Rino Di Meglio, ha lanciato un grido d’allarme sulla situazione ‘invivibile’ della scuola italiana: “I tagli fatti da questo Governo sono così forti che ne è uscita compromessa la possibilità di svolgere il normale lavoro di istruzione verso gli alunni“. “Siamo costretti ad assistere impotenti ad un abbassamento costante della qualità della scuola pubblica. Quando ci sono classi con più di 30 alunni, o con un numero di diversamente abili di due o tre nella stessa classe, o quando non puoi chiamare un supplente in caso di malattia, questo significa che non si può garantire il diritto costituzionale allo studio per i ragazzi“.

Infine Di Meglio ha rimproverato le istituzioni pubbliche per non aver dato la giusta attenzione alla Giornata Mondiale dell’Insegnante: “Questa Giornata è passata nel silenzio più totale da parte delle istituzioni, anche le più alte. Questo ci riempie di tristezza – ha concluso l’esponente della Gilda – perché vuol dire che la professione docente, la trasmissione della cultura in questo Paese, hanno un’importanza minore rispetto al resto del mondo civile“.