Gilda. Sui precari il ministro Brunetta dà i numeri

“Prima di dare i numeri del lotto, il ministro Brunetta farebbe bene a informarsi: i precari della scuola ai quali l’anno scorso è stata assegnata una cattedra per tutto l’anno scolastico sono 130mila”. È quanto affermato dal coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio, replicando alle dichiarazioni del titolare della Funzione pubblica che oggi a Frascati ha partecipato al “Summer School 2010” promosso dalla fondazione Magna Charta.

A dir la verità, secondo i dati ufficiali pubblicati dal Miur, i 130 mila docenti precari di cui parla Di Meglio sono quelli del 2008-09, mentre quelli dell’anno scorso sono stati ancora meno: 117mila.

Il ministro si era chiesto come mai dopo 15 anni un precario non era ancora riuscito a vincere un concorso.  “Se in Italia i concorsi non sono stati banditi – ha aggiunto il sindacalista – la responsabilità è dei governi di vario colore politico che si sono succeduti per 15 anni”.   

Di Meglio, inoltre, definisce ”del tutto fantasiose e offensive” le parole di Brunetta in merito alle retribuzioni dei docenti: ”I dati Ocse parlano chiaro: i docenti italiani sono pagati meno anche dopo aver raggiunto l’anzianità di servizio.

Un maestro di scuola elementare che inizia con 26 mila dollari non supererà i 38 mila (media Ocse 48 mila), un professore di scuola media parte da 28mila per arrivare a un massimo di 42mila (51mila Ocse), mentre un docente di liceo a fine carriera arriva a 44mila (55mila Ocse).

E anche sul fronte degli investimenti – ricorda Di Meglio – l’Italia è agli ultimi posti, con una spesa pari ad appena il 4,5% del Pil, contro una media europea del 5,7%. Dietro di noi, tra i paesi industrializzati, c’è soltanto la Slovacchia. Persino il Brasile, con il 5,2% e l’Estonia con il 5%, spendono di più. E non crediamo affatto che i nostri docenti siano i peggiori in Europa”.