Giannini sugli scontri studenti e polizia: non siamo preoccupati

Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini non è preoccupata per le proteste contro il progetto della buona scuola del governo Renzi, culminate negli scontri avvenuti a Milano venerdì scorso tra studenti e forze dell’ordine. “Questo lungo periodo di dibattito e discussione che si è aperto nel Paese sui temi della scuola e dell’istruzione ha consentito a ciascuno di portare la propria voce. Anche la voce critica degli studenti è una parte del dibattito che volevamo attivare“, ha spiegato il ministro Giannini a margine del ricordo di Giovanni Spadolini a 20 anni dalla morte in Bocconi a Milano.

Credo che sia nello stato delle cose che ci sia anche chi esprime una voce discorde – hai aggiunto – mi auguro che si capisca fino in fondo  la visione che vogliamo portare e quali sono i punti di innovativi e i punti della buona scuola che già esiste in Italia“. Agli scontri di piazza, il ministro Giannini oppone i dati relativi alla consultazione aperta on line sul suo progetto per la scuola italiana.

Ci sono stati 1 milione  e 350 mila persone che si sono messe a leggere la proposta del governo e quasi 200 mila contatti attivi“. Un segnale che “il Paese che con numeri unici in Europa si è confrontato sui temi della scuola e non solo per questioni contrattuali e procedurali, ma anche sulla competenza degli studenti e degli insegnanti, la meritocrazia e l’alternanza scuola lavoro“.

Il ministro ha ricordato anche che “ci sono stati 1650 dibattiti che si sono attivati spontaneamente. Dal ministero noi ne abbiamo organizzati 40“. Ci sono state “tante critiche – ha concluso –  ma anche tanti suggerimenti e questo mi sembra sia una risposta chiara”.