Giannini, pensiero computazionale per un milione di studenti

L’anno scolastico 2015/2016 si è chiuso oggi all’insegna del digitale con un evento, #DiarioDigitale, per fare il punto su “Generazioni Connesse”, il progetto finanziato dalla Commissione europea e guidato dal Miur per educare i ragazzi alla navigazione sicura in Rete, e su “Programma il Futuro”, l’iniziativa realizzata dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con il Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) per portare fra i banchi della scuola il pensiero computazionale e la programmazione informatica.

Un pomeriggio con gli “arrivederci 2.0” del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, e del sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi, che ha premiato le 34 scuole vincitrici del concorso Codi-Amo. Ai ragazzi è stato chiesto di realizzare storie, giochi e grafica con la programmazione. Hanno partecipato 790 scuole producendo oltre 1.800 elaborati (964 dalla scuola primaria, 714 dalla secondaria di I grado, 150 dalla secondaria di II grado).

Con il Piano Nazionale scuola Digitale – ha detto Giannini – abbiamo avviato un cambiamento culturale importante nella nostra scuola. Il digitale non è più solo lavagne interattive e apparecchi tecnologici, ma uno strumento per rinnovare profondamente la didattica e renderla più attrattiva per i ragazzi usando metodi e linguaggi vicini alle loro sensibilità“.

In due anni di sperimentazione“, ha aggiunto Giannini, “oltre 1 milione di studenti in tutta Italia è stato coinvolto in attività di programmazione informatica. L’obiettivo che ci eravamo prefissati a settembre è stato raggiunto. In totale sono state 8.654.100 le Ore del Codice svolte, con una media di 8,48 ore ad alunno. Prima d’ora non era mai stato portato il pensiero computazionale nelle nostre aule. Il successo dell’iniziativa ci spinge ad andare avanti e a prevedere un sempre maggior coinvolgimento di docenti e studenti, con particolare riferimento alle ragazze: il pensiero computazionale può essere una straordinaria forma di avvicinamento alle materie scientifiche da cui spesso le nostre studentesse restano lontane“.