Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Giannini, il merito non può più essere una ‘parolaccia’

I sindacati “hanno sempre preferito garantire il cosiddetto sacro principio dell’uguaglianza, ‘tutti al minimo’, e non la qualità. Invece ‘merito’ non può più essere una parolaccia“. Lo afferma in un’intervista al settimanale Donna Moderna il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ribadendo che per vedere i risultati della Buona scuola ci vorranno 3 anni.

Voglio far cambiare verso al mondo della scuola”, dichiara il ministro, convinta che “tutte le leggi sono passi verso un miglioramento sempre perfettibile e assumersi responsabilità dirette significa anche confrontarsi con assenso e dissenso“.

Entrando nel merito delle novità previste dalla riforma, il ministro sottolinea che la Buona scuola rafforza l’insegnamento delle lingue rafforzandolo già alle elementari: “in alcuni istituti i docenti saranno madrelingua e per quanto riguarda le ore di studio ogni scuola le gestisce in autonomia. È  questa la parola chiave della riforma: au-to-no-mia. Se il direttore didattico o il preside devono migliorare la competenza linguistica e in 3 anni non lo fanno, verranno valutate la loro responsabilità“.

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