GB, sconosciute le cause dei problemi di linguaggio dei figli

Avete mai nutrito l’angosciante sospetto che le difficoltà di linguaggio di vostro figlio dipendessero da voi, piuttosto che dalla tv o dal computer? Una recente ricerca inglese potrebbe togliervi dall’ambascia.

L’analisi di un campione di 6mila persone, tra le quali 3mila genitori, ha rivelato, infatti, come le difficoltà di linguaggio che tanti bambini manifestano al loro ingresso nel mondo della scuola, non sempre derivano da una scarsa qualità della comunicazione fra loro e i genitori. Spesso le cause restano sconosciute. Di contro, molti genitori, circa la metà degli intervistati, pensano che il mancato sviluppo del linguaggio dei figli potrebbe essere stato causato da un dialogo insufficiente con loro. Dalla ricerca non emergerebbero neanche significative responsabilità legate ad un uso eccessivo di tv e computer, benché un intervistato su sei scarichi più di una colpa su tali mezzi.

Una persona su cinque pensa che i disturbi del linguaggio derivino da cause genetiche.

Sta di fatto che un genitore su tre è ben consapevole dei problemi del figlio, anche se la conoscenza delle tappe di apprendimento del linguaggio è piuttosto nebulosa: uno su quattro pensa che un bambino pronunci la sua prima parola, in media, tra i 12 e i 18 mesi, mentre quasi un terzo (31%) pensa che ciò accada tra i 6 e gli 8 mesi di età.

Secondo lo studio, il 10% dei bambini con problemi di linguaggio, in media 2 – 3 per ogni classe, trascinano le conseguenze ad essi legate per tempi molto estesi e ricadute lungo tutto l’arco dell’istruzione, compreso il percorso universitario, e sono molto spesso collegate a difficoltà di lettura. L’esame dei dati, pubblicati alla fine di gennaio, serviranno soprattutto a focalizzare gli interventi sulle problematiche genetiche che si trovano alla base di queste difficoltà, rivedendo in una prospettiva più obiettiva e meno colpevolizzante anche il ruolo di genitori e media.