GAE, diplomati magistrali e risvolti occupazionali

Cosa dice il dossier di Tuttoscuola/1

Consensi e dissensi sul dossier  “GAE… inesauribili. La grande beffa delle graduatorie dei precari” di Tuttoscuola, da cui ha tratto spunto Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera del 27 agosto.

Alcuni fraintendimenti ci spingono a precisare il senso del dossier, invitando comunque i lettori a leggerlo integralmente prima di esprimere valutazioni frettolose e lontane dai contenuti e dalle conclusioni dell’indagine.

Con la nostra inchiesta mettiamo prima di tutto in luce quali saranno i tempi prevedibili di smaltimento delle GAE relative a scuola dell’infanzia e primaria, ricostruendo anche la storia di queste graduatorie. Il nostro è un grido d’allarme, una denuncia contro la grande illusione di chi si aspetta il ruolo in tempi ragionevoli. Per la maggior parte degli iscritti non sarà così, purtroppo.

Per assorbire tutti i 67.222 iscritti nelle GAE della scuola dell’infanzia occorreranno – in base al turn over atteso nel prossimo decennio e al quadro normativo attuale – 41 anni; per i 57.369 della scuola primaria14 anni. Il dossier fornisce un dettaglio per Regione.

Emerge un quadro patologico. Perché è patologico che in un Paese si adottino misure – in questo caso di reclutamento – annunciando il raggiungimento dell’obiettivo nell’arco di un quinquennio o poco più (o anche meno: è stato anche promesso lo svuotamento delle Gae nel giro di un anno…) salvo poi scoprire che ci vorranno alcuni decenni. E questo perché nel frattempo sono state cambiate le regole in corsa, e magari lo si è fatto male, aprendo la strada a contenziosi in serie e a sanatorie rabberciate, che generano nuovi contenziosi e così via. Con la politica di reclutamento della scuola statale indirizzata di fatto dai TAR, e non in base alle reali esigenze delle scuole. Non solo. Tutto ciò saltando la strada maestra prevista dalla Costituzione per l’accesso al pubblico impiego: il concorso. L’eccezione che diventa la regola.

È patologico poi che centinaia di migliaia di docenti siano posti in “liste di collocamento” infinite e che nel frattempo molti di loro siano chiamati di anno in anno a prestare un servizio pubblico indispensabile, sballottati di sede in sede, nell’incertezza fino al giorno del rinnovo a tempo, in attesa di una chiamata al ruolo che potrebbe anche non arrivare mai. Indecoroso.

Fin qui la prima parte del dossier “GAE… inesauribili. La grande beffa delle graduatorie dei precari” … che nella seconda inquadra la questione con gli occhi degli alunni, delle famiglie, della società.

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