
Francia: verso il superamento della territorializzazione delle iscrizioni?
Forse sarà rivista la normativa sulle iscrizioni da tempo vigente in Francia (“carte scolaire“), che obbliga i genitori ad iscrivere i propri figli nelle scuole funzionanti all’interno del territorio di residenza. Si fanno sempre più forti, infatti, le proteste delle famiglie che vorrebbero iscrivere i figli in altre scuole, più prestigiose o anche soltanto più tranquille e meglio funzionanti, ma situate fuori della zona di residenza.
La Francia si è sempre fatta un vanto della propria legislazione in materia, considerata equa e garantista nei confronti di tutti gli allievi, ma una serie di indagini ha rivelato che, soprattutto nelle grandi città, l’istanza egualitaria posta alla base della “carte scolaire” è contraddetta dai fatti, che mostrano anzi una tendenza alla cristallizzazione delle disuguaglianze.
Nelle estreme, ma anche nelle medie periferie delle città, il servizio scolastico è spesso di bassa qualità, e non sono bastati decenni di politiche compensative ad invertire la tendenza. Le famiglie più benestanti hanno trovato il modo di aggirare la norma (come accadeva anche in Italia quando esisteva un analogo vincolo territoriale), e ciò ha contribuito a impoverire il tessuto socio-culturale della popolazione scolastica delle scuole di periferia, peggiorando la situazione.
Ora il Governo sembra orientato ad eliminare il vincolo e a liberalizzare le iscrizioni, lasciando alle scuole (come da noi) di regolamentare la materia, ma nell’opinione pubblica e nella grande stampa di informazione, che in Francia si occupa di scuola assai più di quanto faccia la stampa italiana, emerge con forza la richiesta di misure efficaci volte a migliorare la qualità dell’offerta formativa delle scuole “deboli”. Solo in questo modo, andando alla radice del problema, si potrebbe invertire la tendenza alla fuga verso le scuole “migliori”.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via