Formazione degli insegnanti, verso un nuovo protagonismo

La seconda sessione dei “nuovi cantieri della riforma” è dedicata, sempre venerdì 16: “La formazione degli insegnanti: gli attori di ogni riforma. Da un diffuso disagio ad un nuovo protagonismo.Il ruolo dell’università e delle altre istituzioni“.
Partecipano, tra gli altri, Luciano Galliani (Università di Padova), Giuseppe Cosentino, direttore generale del MIUR, Franco Frabboni (Università di Bologna), Susanna Mantovani (Università Statale di Milano), Cesare Scurati (Università Cattolica di Milano).

La formazione iniziale e in servizio degli insegnanti si trova oggi in un difficile passaggio, determinato dalla Legge che all’art. 5 prevede la “laurea specialistica abilitante” per tutti gli insegnanti. Ad apposite strutture di “Ateneo o di Interateneo” è affidata la gestione dei corsi, la promozione dei “centri di eccellenza per la formazione permanente degli insegnanti” e la “formazione in servizio degli insegnanti interessati ad assumere funzioni di supporto, di tutorato e di coordinamento dell’attività educativa, didattica e gestionale delle istituzioni scolastiche e formative”.

Nell’attuale clima di incertezze, si rischia di disperdere il patrimonio di esperienze e di risultati raggiunti con l’innovazione rappresentata dai corsi abilitanti di laurea quadriennale in Scienze della Formazione Primaria e della Scuola di Specializzazione biennale per l’Insegnamento Secondario, che hanno posto l’Italia al passo con gli altri Paesi europei e anche più avanti, per gli insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria.

La formazione iniziale, di specializzazione e in servizio degli insegnanti deve essere presa in carico dall’Università in partnership con la Scuola, in modo che siano garantiti scientificamente e operativamente la costruzione e lo sviluppo di tutte le competenze ritenute essenziali ad una professione che si muove nella complessità relazionale e sociale, e motivanti per educare e non solo per istruire le nuove generazioni.