Fioroni: possibile nuovo concorso docenti religione

Si sta valutando l’opportunità di un secondo concorso per gli insegnanti di religione nelle regioni in cui non si raggiunge la prevista quota del 70% degli insegnanti di ruolo. Lo ha annunciato il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, nel suo intervento al un convegno organizzato dalla Cei sulla formazione degli insegnanti di religione. Il ministro ha anche confermato che si sta predisponendo l’immissione in ruolo del terzo contingente degli insegnanti di religione vincitori di concorso (3.060) “in modo da pervenire a una stabilita’ del ruolo”.

Tra gli altri impegni del ministero c’è anche quello di assicurare i fondi, almeno nella stessa misura dello scorso anno (“ma vedremo di incrementarli” ha detto il ministro) per la formazione specifica degli insegnanti di religione realizzata sia dalla Cei a livello nazionale sia dalle Diocesi a livello locale (nel 2006 sono stati assegnati 400.000 euro).

Tra gli obiettivi anche il potenziamento dello stato giuridico degli insegnanti di religione. “A un insegnamento cui si riconosce una forte valenza culturale, educativa ed esistenziale – ha osservato Fioroni – deve corrispondere un docente organicamente inserito nei ruoli della scuola e non più soggetto ai caroselli degli incarichi annuali. Sono stato informato – ha proseguito il ministro – che state discutendo come assicurare la mobilita’ degli insegnanti di ruolo da una Diocesi all’altra e come superare il rilascio di una nuova idoneità da parte dell’Ordinario diocesano accogliente. Faremo il possibile per estendere agli insegnanti di religione tutti i diritti-doveri degli altri insegnanti sempre in un’azione condivisa con la Cei”.

Quanto alla questione di come l’insegnamento della religione, seguito da un alunno con profitto, possa essere un elemento da tenere in considerazione per l’attribuzione del credito scolastico agli studenti delle superiori, Fioroni ha spiegato che “se non sarà possibile inserire questa norma nel Regolamento si vedrà di inserirla nella prossima ordinanza sugli scrutini ed esami”.