Fine scuola e fine contratto: 175 mila precari in attesa di stabilità da settembre

Sono ben 175 mila i precari di questo anno scolastico che finisce (senza contare le migliaia di docenti che si accontentano di supplenze brevi). 96 mila di loro (docenti e Ata) hanno un contratto annuo (da settembre 2002 ad agosto 2003), mentre circa altri 79 mila hanno un contratto fino al termine delle attività didattiche (30 giugno). Ecco la mappa del precariato scolastico nel 2003.
Sono le scuole del nord-ovest ad avere il maggior numero di personale precario (più di 46 mila), seguite da quelle del sud (più di 42 mila).
Molti occupano posti che hanno il titolare assente o utilizzato in altri compiti oppure posti di organico di fatto disponibili per un anno (sostegno in deroga, progetti, ecc.).
Su posti vacanti veri e propri (che dovrebbero perciò comportare assunzioni in ruolo) vi sono 23.026 docenti e circa 77 mila Ata.
I settori scolastici segnati nel 2002-2003 da forte precarietà sono stati, nell’ordine, gli istituti di istruzione secondaria di II grado (più di 41 mila insegnanti), seguiti dalle scuole medie (più di 27 mila docenti precari). Cenerentola è stata la scuola dell’infanzia con “solo” 9.806 docenti precari.
Sarebbero 100 mila posti utili per nuove immissioni in ruolo, ma vanno ridotti a seguito dei tagli della Finanziaria 2003 che avrà effetto da settembre. Ma l’appuntamento con il ruolo è condizionato dal placet del ministro Tremonti, che fino ad oggi ha ignorato la richiesta riproposta anche per il prossimo anno scolastico dal ministro Moratti per assumere i 21 mila docenti previsti nel piano programmatico 2000-2003. E proprio per questo i sindacati scuola di Cgil, Cisl, Uil e lo Snals hanno organizzato lunedì 16 una manifestazione di protesta a Roma con l’obiettivo di sollecitare il governo a emanare il decreto autorizzativo. Secondo i sindacati la situazione “si aggraverà ulteriormente da settembre, quando 17 mila docenti e 7 mila Ata andranno in quiescienza”.