
Figel: una sfida epocale per la scuola europea
Il rischio più grave per la scuola europea è quello di non riuscire a valorizzare il suo pur rilevante patrimonio culturale realizzando una sintesi efficace tra la necessaria ricerca della qualità e l’altrettanto strategico obiettivo di sviluppare il potenziale di conoscenze e competenze di tutti i cittadini europei, superando gli squilibri regionali e quelli derivanti dal contesto socio-culturale di provenienza.
Lo ha detto Jan Figel, il commissario europeo europeo per l’istruzione, la cultura e la formazione professionale, che si trova in questi giorni a Roma per una serie di impegni, tra i quali l’audizione da parte della Commissione Cultura della Camera sugli scenari evolutivi dei sistemi formativi europei.
Per realizzare questo obiettivo, ha detto Figel rispondendo a una domanda rivoltagli da “Tuttoscuola“, occorre puntare su un quadro di saperi e di competenze comuni a tutti i giovani europei, combattendo la dispersione scolastica e la precoce differenziazione dei percorsi educativi (“early tracking”).
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