Tuttoscuola: Non solo statale

FIDAE sulla spending review: così molte scuole paritarie chiuderanno

Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa del presidente della FIDAE, don Francesco Macrì, rilasciato subito dopo l’approvazione del decreto legge sulla spending review:

Se quanto dichiarato nei giorni scorsi dal Ministro Profumo ai Rappresentanti delle Associazioni studentesche e quanto scritto nel Decreto del Consiglio dei Ministri sulla spending rewiew dovesse essere confermato molte scuole paritarie cattoliche saranno nel prossimo anno scolastico 2012-2013 costrette a chiudere la loro attività e, quindi a mandare a casa moltissimi lavoratori e migliaia di studenti. Il taglio preannunciato, rispetto già ad una somma irrisoria destinata negli anni precedenti, darà infatti il tracollo definitivo ad un settore già in grossissime difficoltà.  Questa decisione governativa ci spinge a concludere con grande amarezza che siamo di fronte ad una politica scolastica delle promesse non mantenute, degli annunci smentiti dalle azioni, dei tagli indiscriminatamente lineari  che non colpiscono come sarebbe auspicabile gli sprechi e  la scarsa produttività.

Come è a tutti noto il costo medio dell’alunno della scuola paritaria a fronte di eguali servi è per lo Stato infinitamente inferiore rispetto a quello della scuola statale. Lo Stato con la scuola paritaria beneficia di un risparmio enorme, il che non è proprio indifferente soprattutto in questa contingenza storica nella quale il bilancio pubblico attraversa un momento di grave difficoltà come ogni giorno ci ricorda drammaticamente sui mercati internazionali la girandola dello spread (il differenziale della rendita dei titoli di stato italiani rispetto ai bund tedeschi).

Pertanto, anche per queste ragioni di natura economicistica, una politica ostile, o comunque punitiva, nei confronti della scuola paritaria è incomprensibile e inaccettabile.

Il nostro auspicio è che l’intero problema venga riconsiderato e che il Parlamento pronunci quanto prima una parola di verità e di giustizia sulla questione in considerazione anche del fatto che la scuola, statale o paritaria che sia, è una risorsa per tutti, una garanzia per lo sviluppo economico e sociale del Paese, un volano per riportare l’Italia dentro margini di sicurezza ed equità rispetto ai quali si sta paurosamente allontanando ogni giorno.

Investire nella cultura, nell’istruzione, nella educazione,  pertanto nella scuola, inclusa quella paritaria, denota lungimiranza politica. Su molte questioni l’attuale Governo Monti, ispirandosi ad una visione pragmatica piuttosto che ideologica, ha saputo ribaltare schemi ingessati e inamovibili, esplorare vie nuove e coraggiose, abbattere pregiudizi che sembravano invalicabili, rompere privilegi corporativi. Dovrebbe avere altrettanto coraggio nei confronti del problema della scuola paritaria tenendo a mente che così facendo non concede un privilegio ma garantisce un diritto, che è quello della libertà di scelta educativa, favorisce la promozione culturale del Paese, produce un risparmio per l’erario dello Stato, riporta l’Italia, anche per questa questione, sui binari dell’Europa, dove la parità scolastica e, quindi, il finanziamento pubblico, è un dato acquisito da molti decenni.

La scuola paritaria è un bene comune e nell’interesse comune di incalcolabile valore; disperderlo perché non si vogliono porre le condizioni economiche perché possa continuare ad operare è una responsabilità che peserà sulla coscienza come uomini e come cittadini.” 

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