Tuttoscuola: Non solo statale

Fidae: Scuole paritarie condannate al declino dalla legge di stabilità

Provo amarezza perché assistiamo ad un declino continuo della scuola paritaria cattolica, costretta a chiudere perché non ha alcun finanziamento pubblico, quindi non regge più i costi di gestione. L’altro sentimento è la delusione perché, con questa norma, abbiamo la smentita alle ripetute dichiarazioni da parte di molti esponenti di questo governo dell’intenzione di mettere al centro dell’agenda politica la scuola intesa come motore di sviluppo dell’intero Paese“. Lo ha affermato il presidente della Fidae, l’organizzazione che riunisce le scuole d’ispirazione cattolica, don Francesco Macrì, in merito al taglio dei finanziamenti agli istituti privati.

Rispetto ai 220 milioni dello scorso anno ora noi abbiamo 200 milioni – ha detto don Macrì a Radio Vaticana –. La scuola paritaria, al pari della scuola statale, è un motore di sviluppo economico, umano, sociale, politico. Purtroppo questa legge di stabilità ci condanna appunto al declino“.

Sulla possibilità che alcune scuole chiudano don Macrì ha affermato: “Noi già quest’anno abbiamo avuto alcune centinaia di chiusure. Molte scuole non hanno chiuso però si sono contratte al massimo per cui reggeranno ancora un anno o due. Abbiamo dovuto licenziare centinaia e centinaia di persone, perché le scuole hanno chiuso le loro attività. Quindi credo che il governo, qualunque governo, dovrebbe porsi anche il problema dell’occupazione di queste persone che operano nell’ambito della scuola paritaria“.

I sentimenti di “amarezza e delusione” profonde sono confermati anche in un comunicato stampa della Fidae, che spiega l’amarezza riconnettersi al taglio pesante da 530 a 470 milioni, e la delusione all’iniziale entusiasmo per un esecutivo che aveva dichiarato “di voler rimettere al centro della propria agenda politica la scuola in quanto risorsa strategica per lo sviluppo del Paese”.

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