Faraone smentisce la Giannini

Critica la Lega che ripropone il modello francese di non selezione a Medicina

La ministra Giannini, come è noto, aveva proposto l’abolizione dei test di accesso alle facoltà di medicina, annunciando l’introduzione di un sistema di selezione diverso (modello francese) a partire già dal prossimo anno.

Al suo sottosegretario, Faraone, è toccato ora il compito di annunciare la marcia indietro. Tutto resterà come prima e alle università verrebbe affidata la preparazione alle prove di ammissione.

Resta, insomma, il numero chiuso con prova di selezione a quiz.

Questo ritorno al passato, a quanto sembra piace alla Crui, la Conferenza dei Rettori, mentre la Lega la ritiene una sconfitta politica del Governo.

Particolarmente insoddisfatto Mario Pittoni, responsabile Istruzione della Lega Nord, che da tempo si batte contro i test che «non filtrano attitudine e merito. In particolare a Medicina – spiega Pittoni – (un solo posto disponibile ogni sette domande) attualmente si entra più per fortuna che per capacità. I test d’ingresso, se ben formulati (merce piuttosto rara di questi tempi), possono essere (relativamente) utili per verificare il livello di preparazione alla fine di un ciclo di studi. Ben diverso quando pretendono di mettere a fuoco quanto sei portato a intraprendere un nuovo percorso, soprattutto in un settore particolare come quello medico. Per questo motivo riteniamo si debba lavorare a un sistema che lasci una possibilità a tutti, scremandoli dopo un certo periodo (un anno?) in base a un adeguato numero di esami da superare.».

Il modello francese, ora ripudiato dal Miur, continua a piacere alla Lega.