Eventuale sospensione Invalsi, ADi: ‘Si mantengano tutte le prove, anche per l’ammissione alla Maturità 2021’

“Di fronte all’ipotesi sempre più probabile che si sospendano le prove Invalsi anche nel 2021, come ADi, Associazione Docenti e Dirigenti scolastici Italiani, esprimiamo profonda preoccupazione. A differenza di quanto avvenuto in altri Paesi, l’Italia si priverebbe per il secondo anno consecutivo di uno strumento che potrebbero fornirci le informazioni necessarie e indispensabili per cercare di quantificare le perdite di apprendimento provocate da questo periodo pandemico”. E’ quanto si legge nel comunicato dell’ADi che riportiamo di seguito.

“La sospensione della didattica in presenza in Italia è stata molto lunga. La DaD è stato uno strumento insostituibile in queste circostanze e rimarrà utile e necessario, ma non possiamo pensare che essa sia uguale alla didattica in presenza e che ci possa garantire gli stessi risultati. Dobbiamo pertanto conoscere al più presto il cosiddetto learning loss, le perdite di apprendimento, quali, quante, dove si sono prodotte e chi ne è stato maggiormente colpito.

Senza dati su quale base potremmo definire quale parte degli apprendimenti di base non è stata raggiunta rispetto a quello che avveniva nel 2019 o prima? Se gli studenti dello scorso anno e di questo hanno avuto meno dalla scuola, da tanti punti di vista, è opportuno che si indaghi su questo “meno” per quello che riguarda l’aspetto delle competenze acquisite/non acquisite. Per i docenti poi gli esiti informeranno su quali attività, tra quelle svolte, hanno funzionato di più e quali meno. E complessivamente il sistema disporrà di informazioni attendibili per avviare interventi mirati adeguati ai danni rilevati.

Infine non si capisce perché da parte di molti si sostenga che , nella situazione attuale, mantenere la partecipazione alle prove come requisito di ammissione agli esami di stato penalizzerebbe gli studenti. Si tratta di partecipazione non di superamento delle prove. Ed è importante che le sostengano tutti, con la sola ovvia eccezione che se la situazione sanitaria renderà impossibile ad alcuni studenti di svolgerle, questo impedimento non potrà e non dovrà precludere l’ammissione all’esame finale. ADi ritiene che sarebbe un errore rendere facoltativo lo svolgimento delle prove. L’esperienza insegna, non solo in Italia, che in questo ultimo caso le prove non sarebbero svolte dagli studenti con livelli di competenza più bassi. Ciò significherebbe non avere dati per intervenire a favore di chi ne avrebbe più bisogno. Se non si porrà attenzione a questo fatto, ancora una volta, non sapremo come intervenire nelle situazioni di maggiori difficoltà.

La nostra scuola , nonostante gli enormi progressi fatti, oppone ancora  varie resistenze alla valutazione nazionale, vorremmo che ogni insegnante fosse convinto, proprio dopo questa drammatica esperienza, che la conoscenza dei dati è indispensabile, perché, come diceva Deming, ‘Senza dati sei solo un’altra persona con un’opinione'”.