Esame di Stato sotto accusa

Se ormai la maturità non viene nemmeno presa in considerazione nei test di ingresso alle facoltà, c’è da preoccuparsi. «È diventata l’ultima interrogazione dell’anno, quasi una barzelletta», si sente dire.
I possibili sintomi dello scadimento qualitativo dell’esame di Stato che emerge dal giudizio di molti, si possono rinvenire in alcuni dati che alimentano più di un sospetto in questo senso.
Analizzando i risultati degli esami di Stato degli ultimi anni pubblicati dall’Invalsi (www.invalsi.it) si può rilevare, ad esempio, come la media dei voti finali si sia elevata dal 73,6 nel 1999, primo anno del nuovo esame di Stato al 76,1 l’anno scorso. La percentuale delle votazioni massime (100 su 100) è aumentata, passando dal 5,7% del 1999 al 9,4% del 2005.
I non maturi nel 1999 erano stati il 5,1% del totale; nel 2005 sono stati il 2,9% ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_235-2.doc ). Va notato che su queste tendenze non ha inciso solo l’arrivo delle commissioni interne, avvenuto nel 2002.
I tre indicatori considerati mostrano in modo inequivocabile il deterioramento progressivo del sistema di valutazione finale, tanto da far dire a qualcuno che l’esame di Stato dovrebbe essere abolito perché così non serve al mezzo milione di giovani che ogni anno si presentano alla maturità.
Più maturi o più coccolati?