Elezioni Enam: anche l’Anp vuole abrogare la ritenuta obbligatoria

Oltre alla Gilda, ai Cobas e all’Unicobas che per le elezioni Enam per la componente docenti hanno inserito nel programma l’abrogazione della ritenuta obbligatoria, anche l’Anp, per l’elezione del rappresentante dei direttori didattici, chiede l’abrogazione dell’obbligo della ritenuta.
Va detto che i direttori didattici, capi d’istituto di scuola elementare, non esistono più come figura professionale, essendo diventati, come i presidi di scuola media e di istituti superiori, dirigenti scolastici.
Tuttavia, per il loro originario ruolo, continuano a essere vincolati all’Enam e ad avere diritto alle sue prestazioni, ma anche ad avere l’obbligo di ritenuta dello 0,80% sullo stipendio per un importo che non è di piccolo importo (30 euro e più al mese).
C’è un’altra lista per l’elezione del rappresentante degli ex-direttori didattici che ha una posizione simile a quella dell’Anp, ma con un elemento in più.
È la lista dell’Andis che propone l’adesione libera all’Enam degli ex-direttori didattici, ma prevede anche la possibilità di aderire all’Associazione da parte di tutti gli altri dirigenti scolastici non ex-direttori didattici, dei diversi ordini di scuola.
La ritenuta è obbligatoria per legge fin da quando l’Ente Nazionale di Assistenza Magistrale è stato istituito con la legge n. 190 del 1953.
Per abrogare l’obbligo della ritenuta o prevedere l’accesso di iscrizione volontaria occorre, ovviamente, cambiare la legge. Non trattandosi, quindi, di semplice modifica statutaria, non potrà essere il nuovo consiglio di amministrazione che uscirà dalle elezioni della prossima settimana a cambiare eventualmente le regole.