Educazione Civica, Salvini: ‘Serve anche un’ora di educazione social’. Azzolina: ‘L’abbiamo già introdotta’

“Un’ora di educazione social a partire dalle scuole elementari perché soprattutto con le chiusure i bambini sono chiusi in casa, spesso da soli con telefonino. Spieghiamo loro il bello della rete ma anche i rischi”. Queste sono le parole del leader della Lega Matteo Salvini a margine della conferenza stampa di presentazione del disegno di legge contro l’”istigazione all’autolesionismo”. Il leader della Lega propone quindi di introdurre nel programma scolastico un’ora di “educazione social”, per approfondire e comprendere i rischi derivanti dal web e dagli smartphone. Controbatte su Twitter l’ex ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “Non ci si crede, l’ha detto davvero”. E poi cita il leader del Carroccio: “@matteosalvinimi dovresti partecipare, ti farebbe bene (comunque si chiama mass education e l’abbiamo già introdotta)”.

In effetti l'”educazione social” a cui pensa Salvini, fa parte della Cittadinanza digitale, uno dei tre nuclei tematici dell’educazione civica, da settembre 2020 disciplina trasversale che interessa tutti i gradi scolastici, insieme alla Costituzione e allo Sviluppo Sostenibile.

Alla cittadinanza digitale – si legge nelle linee guida sull’educazione civica – è dedicato l’intero articolo 5 della Legge, che esplicita le abilità essenziali da sviluppare nei curricoli di Istituto, con gradualità e tenendo conto dell’età degli studenti. Per “Cittadinanza digitale” deve intendersi la capacità di un individuo di avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali (social compresi, dunque).

“Sviluppare questa capacità a scuola – continuano le linee guida -, con studenti che sono già immersi nel web e che quotidianamente si imbattono nelle tematiche proposte, significa da una parte consentire l’acquisizione di informazioni e competenze utili a migliorare questo nuovo e così radicato modo di stare nel mondo, dall’altra mettere i giovani al corrente dei rischi e delle insidie che l’ambiente digitale comporta, considerando anche le conseguenze sul piano concreto”.

“L’approccio e l’approfondimento di questi temi inizia fin dal primo ciclo di istruzione: con opportune e diversificate strategie, infatti, tutte le età hanno il diritto e la necessità di esserne correttamente informate. Non è più solo una questione di conoscenza e di utilizzo degli strumenti
tecnologici, ma del tipo di approccio agli stessi; per questa ragione, affrontare l’educazione alla cittadinanza digitale non può che essere un impegno professionale che coinvolge tutti i docenti contitolari della classe e del Consiglio di classe”.