Edilizia scolastica, gli Enti Locali (ri)alzano la voce…

Il 7 luglio la Conferenza delle Regioni, assieme ad Anci e Upi, ha approvato un documento nel quale si denuncia il problema della scarsa sicurezza dell’edilizia scolastica, che “sta assumendo le dimensioni di una emergenza nazionale, come risulta dai dati resi noti a seguito di varie indagini condotte sia a livello nazionale che locale“.

Tra i punti fondamentali del documento – ha spiegato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani – c’è la necessità di avere certezza nella continuità dei finanziamenti statali, rispettando i diversi livelli di programmazione e di gestione degli interventi, così come previsto dalla normativa. Infine – ha concluso Errani – il documento ribadisce che gli interventi di edilizia scolastica siano esentati dal rispetto del Patto di Stabilità“.

Gli ultimi dati disponibili in materia sembrano dare ragione ai rappresentanti di Regioni, Province e Comuni. Negli ultimi tempi il Miur ha stanziato, in effetti, diversi fondi. Ma solo a favore delle emergenze: il piano straordinario di 358 milioni varato nel 2010, sotto il controllo dei ministeri dell’Istruzione e delle Infrastrutture, ha puntato a sanare lo stato di alta pericolosità di alcune centinaia di istituti (la maggior parte in Lombardia).

In rappresentanza del Governo, una prima risposta è stata data dal ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, che ha commentato: “Le Regioni e gli Enti Locali hanno presentato una posizione netta soprattutto sul metodo e su questo nelle prossime ore il Governo troverà modo di superare questa difficoltà, stabilendo in un incontro un confronto operativo per poter affrontare il merito della vicenda perché molte questioni sollevate possono trovare anche una possibilità di valutazione ma i saldi complessivi nella Manovra non possono essere messi in discussione. All’interno di questo si farà una verifica”.

Per Fitto, la richiesta delle Regioni dovrebbe “essere accolta dal Governo. Penso che sia necessario trovare una data d’incontro perché l’iter Parlamentare di conversione del decreto della Manovra possa trovare prima che si avvii anche un momento di confronto con Regioni ed Enti Locali”.