…e le posizioni dei sindacati

Sul fronte sindacale, è critico sul voto di fiducia anche Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, per il quale il maestro unico “non ha nessuna motivazione d’urgenza“: “I veri problemi si avranno quando si dovrà attuare il meccanismo dei tagli. Andremo ad una mobilitazione forte di tutto il sindacalismo scolastico. La questione dei tagli risponde ad esigenze economiche profondamente sbagliate ed ingiuste. Si può risparmiare dove ci sono gli sprechi ma bisogna modernizzare la scuola, non il contrario“.

Per Francesco Scrima, Segretario Generale della CISL Scuolail Governo si sottrae al dibattito parlamentare su un tema cruciale come quello della scuola, che riguarda il futuro delle giovani generazioni e del Paese, che mai prima d’ora era stato affrontato a colpi di decreto“.

La CGIL Scuola, dal canto suo, annuncia l’apertura sul proprio sito di un’area di informazione dedicata ai provvedimenti del Governo, che per la Federazione dei Lavoratori della Conoscenza “spaziano dal taglio di migliaia di posti di lavoro, al licenziamento dei precari, al ritorno al maestro unico nella scuola primaria, all’impoverimento e affossamento della ricerca pubblica, alla privatizzazione delle università attraverso la trasformazione in fondazioni private, … Sul versante dei finanziamenti, non va certo meglio: assenza di risorse per i rinnovi dei contratti e tagli per il funzionamento dei nostri comparti“.

E anche sindacati tradizionalmente non ostili al governo come lo Snals-Confsal annunciano lo sciopero contro i “tagli indiscriminati alla spesa per l’istruzione”.