DS: quella perequazione retributiva che non c’è

Il servizio di Tuttoscuola sulla differenza retributiva tra i dirigenti scolastici e i dirigenti amministrativi ha avuto un’eco notevole dentro e fuori il mondo della scuola.

Negli ambienti scolastici sono venute due osservazioni di fondo: da parte di alcuni docenti è stata richiamata l’attenzione sulla loro retribuzione piuttosto modesta rispetto ai dirigenti e rispetto anche ai colleghi europei; tra i dirigenti scolastici è stato messo in evidenza che l’esempio portato da Tuttoscuola sulla retribuzione media dei dirigenti scolastici (rigorosamente lorda) è riferibile a livelli di anzianità piuttosto elevata non riconducibile generalmente ai livelli retributivi medi generalizzati (più contenuti) di molti capi d’istituto. La distanza, quindi, sarebbe ancora più forte.

Dall’altra sponda, quella della dirigenza amministrativa, sono venute alcune puntualizzazioni, tra cui quella, non certamente secondaria, che il lordo riportato sui siti ministeriali è comprensivo anche degli oneri a carico dello Stato (26,5%). Si tratterebbe, quindi, di un lordo del lordo.

Se le cose stanno così – e non abbiamo ragione per dubitarne – la forbice retributiva media si riduce, anche se rimane ben lontana dall’obiettivo della completa perequazione.

Per rendere più chiara questa precisazione, riportiamo i termini dei valori retributivi a confronto.

Nel nostro esempio si metteva a confronto la retribuzione lorda media annua del dirigente scolastico (circa 63 mila euro) con quella media annua lorda di un dirigente amministrativo (127 mila euro).

Quest’ultimo valore di 127 mila andrebbe, quindi, depurato degli oneri riflessi a carico dello stato, riconducendo il valore lordo annuo effettivo – confrontabile – a 100 mila euro.

I valori lordi da confrontare sono, pertanto, 63 mila e 100 mila.

La retribuzione lorda complessiva del dirigente scolastico risulterebbe pari al 63% di quella del dirigente amministrativo: un valore ancora lontano, comunque, da quel rapporto medio iniziale (70%) tra i due tipi di retribuzione della dirigenza pubblica da cui dieci anni fa erano partiti i primi contratti nazionali dei dirigenti scolastici con l’obiettivo di raggiungere gradualmente la completa perequazione.

In tempi di nuovi carichi di lavoro e di responsabilità determinati anche dalla revisione della rete scolastica non vi è dubbio che i livelli retributivi dei dirigenti scolastici dovranno essere notevolmente rivisti. Ad esempio, riconvertendo i risparmi derivanti dal ridimensionamento della rete. Come si vede, prima di essere una questione contrattuale il problema è politico.