
Dove sono finiti gli esiti della maturità 2003?
Il ministero dell’Istruzione ogni anno in passato rendeva noti i risultati degli esami di maturità nel corso dell’estate, “a caldo”, a cartelloni esposti da poco.
Spesso erano dati ufficiosi (http://www.tuttoscuola.com/ts_news_122-1.doc ), ma servivano a conoscere con immediatezza le dimensioni di questo importante appuntamento che coinvolge ogni anno mezzo milione di giovani e che mette in movimento alcuni milioni di persone tra famiglie e operatori del settore, richiamando l’attenzione del mondo politico e scolastico.
Quei risultati che consentono confronti e analisi, favorendo la ricerca di approfondimenti utili agli stessi decisori politici, quest’anno non sono stati comunicati. Come mai?
La competenza a rendere noti quei dati non è più del ministero dell’Istruzione ma dell’Invalsi, l’istituto di valutazione del sistema scolastico (ex-Cede).
Sul sito dell’istituto (www.cede.it) i dati parziali ci sono, ma sono fermi alla rilevazione del 22 luglio e riguardano una minima parte degli esaminati (51 mila pari a poco più del 10%), tratti dalle relazioni contenute nelle schede del presidenti delle commissioni esaminatrici.
Dopo tre mesi non si riesce a capire cosa abbia impedito di acquisire il restante 90% dei dati per poter capire cosa è successo nelle diverse tipologie di istituto (classici, professionali, tecnici), in quelli statali o paritari, quali medie di votazione e quale percentuale di maturi.
Se il dato di quel 10% sarà confermato, si registrerà la più bassa percentuale di bocciature, il più alto numero di votazione massima e il più basso numero di votazione minima, con la media di votazione più elevata dell’ultimo quinquennio.
Il secondo anno di commissioni tutte interne sarebbe all’insegna della non severità.
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