
Dossier edilizia scolastica, sindacati e politica chiedono un cambio di passo

Mancano pochi giorni all’inizio dell’anno scolastico 2025/26, ma per migliaia di alunni e docenti il rientro a scuola potrebbe avvenire in edifici non pienamente sicuri. A riportare al centro dell’attenzione una questione troppo spesso relegata ai margini del dibattito pubblico, quella dello stato strutturale delle scuole italiane, sono i dati analizzati all’interno del dossier sull’edilizia scolastica di Tuttoscuola che hanno registrato diverse reazioni.
“Un edificio su dieci è completamente privo delle certificazioni obbligatorie. E in tutto, 36mila su 40mila scuole non le hanno tutte”, ha denunciato il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile. “La scuola deve essere un luogo sicuro. Di sicurezza si parla sempre troppo poco, con misure temporanee che non affrontano il nodo strutturale. Attenzione a non aspettare l’ennesimo caso di cronaca prima di agire”. L’intervento di D’Aprile tocca un punto centrale: l’intreccio di competenze tra ministero, enti locali e Regioni rischia di trasformarsi in una barriera burocratica che frena gli interventi necessari. “L’aver messo a sistema i dati non esime il ministero dal suo ruolo di impulso. Occorrono interventi organici e strutturati nel tempo”.
La fotografia tracciata dal dossier è particolarmente allarmante per alcune regioni, come sottolinea la consigliera regionale del PD, Eleonora Mattia: “Il Lazio è maglia nera per numero di scuole senza certificato di agibilità: solo il 12,7% degli edifici è agibile. Grave anche il dato delle scuole senza alcuna certificazione: 14,8%, ben oltre la media nazionale del 9%”.
Anche da Azione arriva una presa di posizione netta: “La scuola è la nostra priorità. Ma 4mila edifici scolastici sono completamente irregolari, fuori legge, e quotidianamente frequentati da studenti e personale”, ha dichiarato la deputata Daniela Ruffino. “Due terzi degli edifici non certificati si trovano al Sud e nelle Isole, ma il problema attraversa tutto il Paese. Ancora più allarmante il dato sul rischio sismico: nelle aree più pericolose, meno della metà delle scuole ha il collaudo statico. Dopo San Giuliano, L’Aquila e Amatrice, è inaccettabile”.
A portare un contributo tecnico importante è Cristina Costarelli, dirigente scolastica dell’Istituto Galilei di Roma e presidente ANP Lazio. “È essenziale distinguere tra documenti relativi agli edifici, di competenza degli enti locali, e quelli relativi alla sicurezza di personale e alunni, come il DVR o il piano di evacuazione, che sono invece a carico del dirigente scolastico. Questi ultimi sono presenti in tutte le scuole, perché i DS hanno responsabilità penale e strumenti interni di controllo. I dirigenti sono molto attenti, ma non possono supplire alle carenze strutturali degli edifici”.
“I dati diffusi da Tuttoscuola sullo stato di sicurezza degli edifici scolastici italiani sono allarmanti e non possono lasciare indifferenti. Su circa 40.000 scuole statali, ben 36.000 risultano prive delle certificazioni obbligatorie e oltre 3.500 istituti ne sono totalmente sprovvisti: significa che circa 700.000 tra studenti, docenti e personale ogni giorno studiano e lavorano in strutture non in regola con le normative vigenti”, dichiarano in una nota congiunta i deputati dem Marco Simiani, Irene Manzi, Chiara Braga, Augusto Curti, Eleonora Evi e Sara Ferrari che hanno depositato una interrogazione sul tema ai ministri dell’Istruzione e delle Infrastrutture. “Il quadro che emerge è ancor più grave nelle aree del paese a più elevato rischio sismico, dove troppo spesso le scuole non dispongono né del collaudo statico né del progetto antisismico – spiegano i parlamentari del Pd -. Nonostante le risorse del Pnrr e i fondi ministeriali già stanziati, molti interventi risultano ancora in fase di avvio o incompleti, mentre gli episodi di crolli e cedimenti aumentano di anno in anno”. “Abbiamo chiesto al governo quali misure intenda adottare con urgenza per garantire, in tempi certi, tutte le certificazioni previste dalla normativa, prevedendo anche un monitoraggio straordinario sugli edifici nelle aree a più alto rischio. Inoltre, è necessario sapere a che punto siano i cantieri finanziati e se nella prossima Legge di Bilancio si intenda stanziare ulteriori risorse a supporto degli enti locali, chiamati a garantire la sicurezza dei nostri studenti. La scuola deve essere un luogo sicuro per tutti”.
In attesa del rientro in aula, il quadro emerso impone una riflessione urgente: cosa può e deve fare il Paese per garantire a tutti una scuola sicura?
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