Dossier edilizia scolastica/2. Una cartina di tornasole del Paese

Il nuovo dossier di Tuttoscuola sull’edilizia scolastica scatta una fotografia (relativa all’anno scolastico precedente a quello che si è da poco concluso) di una situazione che si è stratificata nei decenni. L’inadeguatezza che racconta può definirsi “strutturale” in tutti i sensi. L’edilizia scolastica può rappresentare una buona cartina di tornasole dell’evoluzione storica del Paese, della mancanza di programmazione, della tendenza ad affrontare i problemi solo quando diventano emergenze. Chi andasse a cercare responsabilità a senso unico a mo’ di teatrino della politica sarebbe fuori strada. L’argomento non può essere oggetto di “schermaglie” politiche, perché dal dopoguerra a oggi si sono alternate tutte le forze politiche. E’ il prodotto di un limite nazionale, che ha molto a che fare con la scarsa priorità storicamente attribuita al sistema di istruzione.

Tanto meno avrebbe senso pensare o lasciare intendere che la colpa dello stato attuale sia di chi è oggi in cabina di pilotaggio. Piuttosto potrà avvalersi della prospettiva offerta dall’analisi dei dati per programmare al meglio gli interventi. Questo sì che è auspicabile.

Le motivazioni delle mancate certificazioni possono essere le più svariate (il report ne evidenzia numerose: la carenza di finanziamenti, la burocrazia, lo scarico di responsabilità tra diversi soggetti, le insufficienti competenze specialistiche negli uffici comunali e provinciali e la non sufficiente disponibilità sul mercato di professionalità avanzate e di imprese disponibili per i lavori, il fatto che il 17% degli edifici sono nati con una destinazione diversa e solo in un periodo successivo sono stati adibiti a scuola, oppure si tratta di edifici storici vincolati, oppure sono in corso attività di ristrutturazione, e così via). Sta di fatto che ad oggi mancano quei documenti di legge, e quindi va verificato – edificio per edificio – se è così, perché e va fatto un piano di messa a norma dove applicabile. Non si può continuare con questa situazione cristallizzata nell’insicurezza. Tuttoscuola mette a disposizione questo lavoro basato su analisi e comparazione di migliaia di dati per ogni singolo edificio anche per favorire questo passaggio.

E va ricordato che la “cabina di pilotaggio” riguardo agli edifici scolastici e alle principali certificazioni è in mano soprattutto agli enti locali: gli immobili sono di loro proprietà (o da essi presi in affitto), e per legge ne garantiscono la realizzazione, il funzionamento, l’agibilità e la manutenzione ordinaria e straordinaria. Il Ministero dell’istruzione raccoglie i dati dagli enti locali, li valida e li pubblica dopo apposita attività di verifica e controllo della qualità. Poi ha ovviamente importanti compiti, ma non è l’attore unico.

Infine non va ovviamente dimenticato – e il dossier non lo fa – che è in corso il più grande investimento in edilizia scolastica della storia italiana, grazie al PNRR e ad altri fondi stanziati dal Governo. Sono in atto interventi su oltre 10 mila edifici, fa sapere il MIM (ad oggi dal dossier emerge che sono 36 mila gli edifici che non hanno tutte le certificazioni previste dalla normativa). Sarebbe illusorio pensare che si possa recuperare in pochissimi anni quello che non si è fatto in decenni. Ma ben venga che è in atto una significativa inversione di tendenza. I risultati matureranno negli anni, e non sono quindi riflessi nei dati relativi all’a.s. 2023-24 oggetto di questo dossier. Li registreremo nei prossimi anni, attraverso l’analisi dei dati ufficiali che la stessa Anagrafe Nazionale dell’Edilizia scolastica fornirà. E li analizzeremo e sintetizzeremo, con serietà e obiettività, per i nostri lettori. Come sempre, da 50 anni.

Leggi gli altri articoli del dossier:

Edifici scolastici: il 90% non è a norma di sicurezza
I numeri che preoccupano, nel Belpaese a rischio sismico
Solo un edificio scolastico su dieci possiede tutte le certificazioni per la sicurezza
La mappa degli edifici ‘totalmente irregolari’
Quel 10% di edifici scolastici a norma di sicurezza
Collaudo statico degli edifici scolastici al 53,3%. Il Mezzogiorno al 44%, il Nord al 66%

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