Donnarumma non sostiene la maturità e vola a Ibiza. La rabbia della commissione, Fedeli: ‘Gigio non mollare e prendi il diploma’

Mentre migliaia di maturandi sono ancora alle prese con il colloquio orale della maturità 2017, lui ha deciso di mollare tutto, fare i bagagli e volare a Ibiza con la fidanzata. Parliamo di Gianluigi Donnarumma, il portiere del Milan che proprio nei giorni scorsi ha raggiunto l’intesa con i rossoneri per 5 anni a 6 milioni a stagione. Ma che non è per questo motivo che ora è sulla bocca di tutti. La sua decisione di non sostenere l’esame di Stato non ha lasciato indifferenti. E mentre la commissione esaminatrice ritiene la scelta di “Gigio” una “grave mancanza di rispetto”, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, scrive al portiere rossonero una lettera dalle pagine della Gazzetta dello Sport.

La lettera della ministra Fedeli a Gigio Donnarumma

Caro Gigio, buona parte della stampa italiana ha parlato di te – scrive la Ministra -. Non soltanto per il contratto con il Milan, per il quale ti faccio i miei migliori auguri, ma anche e soprattutto per la tua scelta di non sostenere l’esame di maturità. ‘Ha fatto bene, alla fine a cosa serve un pezzo di carta in un Paese come l’Italia di oggi?’. ‘È stato un irresponsabile, è un personaggio pubblico e dovrebbe considerare il fatto di essere un modello per tante giovani e tanti giovani’. Questi più o meno i commenti.
Avrai sicuramente soppesato la tua scelta e non spetta ad altri giudicarla. Ma, voglio dirlo apertamente, spero che tu decida di concludere il tuo percorso di formazione, sostenendo l’Esame il prossimo anno, senza tentennamenti e con convinzione. Dimostrando, come hanno già fatto e stanno facendo altri campioni, che gambe e testa possono stare insieme, che sport ad alto livello e studio non sono incompatibili. Anzi. Hanno molto in comune: ambedue richiedono impegno, costanza, passione, fatica. Il tuo sarebbe un esempio prezioso per tutte quelle giovani e quei giovani che vedono in te e in altri sportivi un modello da inseguire. Che sognano di diventare come voi.
Lo studio è una straordinaria occasione di crescita. È lo strumento che più di ogni altro può darci autonomia, indipendenza, pensiero critico, che può renderci cittadine e cittadini consapevoli, attivi. Solo la conoscenza genera vera libertà, consente a ciascuna e a ciascuno di trovare ‘la propria voce’, la propria strada.
Per chi pratica sport ad alto livello lo studio può diventare, a volte, una corsa a ostacoli. Lo capisco. Ma anche per questo, dopo anni di richieste proprio da parte del mondo sportivo, il Ministero dell’Istruzione, con la riforma Buona Scuola, ha avviato una sperimentazione didattica che viene incontro alle esigenze delle studentesse e degli studenti che sono anche atleti. Le scuole secondarie di secondo grado possono aderire a un programma innovativo, realizzato anche in collaborazione con Coni, Comitato Paralimpico e Lega Serie A, che prevede la realizzazione di progetti formativi personalizzati specifici per studentesse e studenti con particolari esigenze scolastiche.
I primi risultati: nelle scorse settimane 70 studentesse e studenti agonisti hanno svolto l’Esame di Stato, 18 dei quali provenienti da squadre professionistiche della A e della B di calcio. Penso che siano numeri interessanti: confermano una sete di conoscenza, un’ambizione e un desiderio di crescita personale che non si esauriscono nella pratica agonistica di uno sport. Un po’ come parare un rigore, mettersi alla prova nello studio è una sfida che richiede passione, convinzione, coinvolgimento e sacrificio. Sono certa, Gigio, che anche tu, il prossimo anno, farai parte di questa squadra. Sei arrivato a un passo dal traguardo. Non mollare“.

Interrotti i colloqui orali per consentire a Donnarumma di sostenere gli scritti. La prof: “Grave mancanza di rispetto”

E mentre da una parte la Ministra invita Donnarumma a rimboccarsi le maniche e a non mollare, dall’altra parte la commissione d’esame del campione del Milan grida tutta la sua indignazione. “Un comportamento che rappresenta una grave mancanza di rispetto per la scuola, per la Commissione e per gli studenti delle classi coinvolte”. Così commenta la professoressa Elda Frojo, presidente della Commissione d’esame di fronte alla quale Gianluigi Donnarumma doveva sostenere l’esame di maturità per diplomarsi, in ragioneria, da privatista, all’istituto paritario Leonardo da Vinci di Vigevano. “Il signor Donnarumma – ha continuato la docente – ha chiesto di sostenere le prove suppletive. Il Miur, giustamente, cerca di incoraggiare coloro che si dedicano allo sport ma vogliono comunque proseguire negli studi. Nel caso del signor Donnarumma si è ritenuto che la partecipazione ai Campionati Europei under 21 giustificasse la richiesta. Chiaramente questo ha comportato un rallentamento dei lavori: i colloqui d’esame sono stati interrotti per consentire all’ormai ex candidato di sostenere le prove scritte. Peccato che a quelle prove il portiere del Milan non si sia mai presentato. “Faccio presente che oltre al signor Donnarumma ci sono 57 candidati che stanno affrontando l’esame, alcuni dei quali hanno problemi familiari gravi. Eppure sono venuti ad affrontare le loro prove. Forse supereranno gli esami, forse no, in ogni caso non si sono sottratti”, ha concluso l’insegnante.