Docenti precari, Commissione Europea risponde alla FLC Cgil: ‘Abuso dei contratti a termine in Italia è all’attenzione delle Istituzioni comunitarie. Confermata procedura di infrazione’
La Commissione Europea ha risposto alla lettera inviata il 13 settembre in cui la FLC CGIL esprimeva le proprie preoccupazioni circa la precarietà della scuola italiana e chiedeva di rivedere gli impegni dell’Italia sul reclutamento per garantire l’assunzione stabile dei docenti idonei dai concorsi 2020 e 2023. La richiesta, firmata dalla Segretaria generale Gianna Fracassi, ha messo in luce la situazione critica della precarietà che affligge il sistema scolastico, con un lavoratore su quattro impiegato con contratti a scadenza. Il sindacato ha chiesto un dialogo tecnico con le istituzioni europee, sottolineando che i colloqui con il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, non hanno portato a risultati tangibili. In risposta, la Commissione ha ribadito che la gestione del reclutamento dei docenti è di competenza degli Stati membri, in accordo con il principio di sussidiarietà.
Per quanto riguarda le proposte italiane legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la Commissione ha risposto che sono state accolte in Europa per il loro potenziale di rafforzare l’offerta formativa e migliorare le professionalità del personale docente. Il piano prevede l’assunzione di almeno 70.000 nuovi insegnanti entro il 2026, a seguito di una riforma del sistema di reclutamento, che prima non richiedeva un processo di qualificazione strutturato per gli insegnanti della scuola secondaria, limitandosi all’acquisizione di 24 CFU.
Sull’incidenza del lavoro precario nel sistema di istruzione italiano la Commissione europea ha confermato di avere “ricevuto un numero considerevole di denunce riguardanti il possibile abuso di contratti di lavoro a tempo determinato”, tanto che ha deciso di deferire il nostro Paese dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea per l’utilizzo abusivo e reiterato di rapporto di lavoro a termine e per le condizioni di lavoro discriminatorie previste nei confronti del personale precario.
In sostanza, la Commissione ha manifestato la sua disponibilità a instaurare un confronto tecnico, evidenziando l’importanza di affrontare le criticità segnalate dalla FLC CGIL e lavorare verso una soluzione sostenibile per il futuro della scuola italiana.
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