
L’altalena dei finanziamenti per le scuole paritarie ha subito in questi giorni un’ulteriore accelerazione facendo balenare, da una parte, la minaccia di un supertaglio di 245 milioni – quasi il doppio del taglio dell’anno scorso (130 milioni) e quasi la metà dell’intero finanziamento che è andato alle scuole paritarie dal 2002 in avanti – e dall’altra il recupero in extremis dei fondi, inizialmente previsti a 150 milioni, che salgono a 245 milioni all’interno della ‘legge di stabilità’, come ora viene denominata quella che in precedenza si chiamava ‘legge finanziaria’.
In questo caso però, sempre che il testo approvato in commissione non subisca ulteriori cambiamenti nel suo iter successivo, le scuole paritarie avrebbero, rispetto agli stop and go verificatisi in passato, il vantaggio di vedere il finanziamento in loro favore contenuto per intero nella legge ex finanziaria.
Insomma questa volta il supertaglio è stato in pratica solo minacciato, ma non disposto. Non ci sarà bisogno dunque di recuperare la somma tagliata – come è avvenuto nei casi precedenti – inseguendone affannosamente il ripristino in questo o quel provvedimento nel corso dell’anno.
Resta la questione, posta dalle associazioni delle scuole paritarie, del carattere non strutturale di tali finanziamenti. E, da un punto di vista più ampio, quella di una modalità di finanziamento del sistema nazionale di istruzione (che comprende anche le paritarie) capace di coniugare innovazione, qualità e merito.
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