Dis-continuità didattica: l’anno prossimo si replica. Purtroppo.
L’intesa siglata al Miur il 29 dicembre fa cadere – limitatamente (sarà vero?) a quest’anno – il vincolo triennale; il passaggio sugli ambiti territoriali viene congelato.
È di nuovo un ‘libera tutti’ come volevano i sindacati; un ‘libera tutti’ che la ministra Fedeli intende utilizzare per la pace sindacale e per avere mani libere (ci riuscirà davvero?) nell’attuazione della Buona Scuola.
La ministra, nel commentare l’intesa sulla mobilità 2017, ha dichiarato: “.. esclusivamente per la mobilità di quest’anno, sarà previsto per tutti i docenti lo svincolo dall’obbligo di permanenza triennale nel proprio ambito o nella propria scuola. Si tratta di una misura straordinaria: resta fermo infatti l’obiettivo prioritario, indicato dalla legge 107, della continuità didattica.”
Si prevede ora una nuova mobilità di massa dei docenti, stimabile ancora una volta in circa 200 mila unità e replicabile per altre decine di migliaia con l’assegnazione provvisoria; una mobilità che farà sicuramente a pugni con la difesa della continuità didattica, che resta un obiettivo importante ma lontano.
È meglio dichiarare subito che con l’intesa sulla mobilità sono stati tutelati, ancora una volta e prima di tutto, gli interessi dei docenti. Punto.
La tutela della continuità didattica, quella dei fatti, quella che dovrebbe essere un diritto degli alunni, un’opportunità formativa, verrà prossimamente. Forse.
Nel prossimo settembre assisteremo nuovamente ad una non stabilità del sistema con una diffusa precarietà di docenti, soprattutto e ancora una volta, nelle scuole settentrionali e centrali. Inoltre, nel sostegno ad alunni disabili già quest’anno, ad esempio, vi sono più di 41 mila posti in deroga coperti per legge da docenti non di ruolo. L’anno prossimo potrebbero essere almeno 50 mila.
E anche l’assegnazione a quei posti in deroga a docenti di sostegno precari è da annoverare nella saga della mobilità, perché soltanto una minima parte di quei docenti nominati di anno in anno con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno viene confermata sulla stessa scuola e sugli stessi alunni.
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