Diplomifici, le ispezioni hanno colpito nel segno?

Intervenendo a Palermo per visitare Scuola Futura Campus, il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha avuto anche l’occasione per intervenire su alcune questioni di particolare attualità, tra cui quella dei diplomifici, riaperta clamorosamente dieci mesi fa dai dossier di Tuttoscuola.

In particolare, il ministro, se pur con poche parole, ha anticipato l’esito delle visite ispettive sugli istituti paritari più chiacchierati, dichiarando “vedrete nelle prossime settimane: le ispezioni che abbiamo avviato daranno dei risultati molto interessanti”. E ha chiuso questa breve anticipazione con un “non li posso anticipare” che lascia, tuttavia, intendere un probabile successo della prima azione contro i diplomifici, realizzata grazie al piano ispettivo predisposto e avviato a settembre in Campania, Sicilia e Lazio.

I risultati interessanti emersi dalle visite ispettive, di cui ha parlato il ministro, potrebbero far pensare che in molti istituti paritari siano state rilevate irregolarità, anche gravi, che potrebbero determinare la revoca di riconoscimento della parità.

Se sarà così, ci si dovrà aspettare un “fuoco di sbarramento” da parte degli agguerriti studi legali che da sempre difendono, vincenti, istituti paritari contro i quali gli USR intervengono con divieti o negate autorizzazioni varie.

Oltre alla notizia degli esiti ispettivi, Valditaraha anche aggiunto: “Abbiamo approvato in Consiglio dei Ministri (due mesi fa – N.d.R.), e adesso saranno approvate dal Parlamento, alcune misure molto forti, molto importanti e direi decisive. È la prima volta in Italia che si affronta il problema dei diplomifici facili non al livello amministrativo, dove c’è poi sempre la possibilità dell’annullamento, ma in via legislativa. I diplomifici non saranno più tollerati per l’avvenire”.

Le misure forti approvate dal CdM, di cui ha parlato il ministro Valditara, dovrebbero essere parte di un ddl che, tuttavia, non risulta ancora presentato in Parlamento.

A meno che non venga inserito in un decreto-legge omnibus sulla scuola, insieme alla vexata quaestio dei titoli di studi conseguiti all’estero. Decreto-legge che forse potrebbe far parte di quel pacchetto di interventi straordinari nei confronti dei quali il presidente Mattarella avrebbe espresso perplessità e inopportunità, considerata l’imminente consultazione elettorale.

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