
Dimensionamento: la Disal controcorrente
Lettera aperta al ministro per una rete scolastica equilibrata e funzionale
Arriva forse un po’ tardi e viaggia decisamente controcorrente la lettera aperta del 30 gennaio scorso che la Disal (Associazione professionale dei dirigenti di scuole statali e paritarie) ha inviato al ministro Profumo, al ministro della funzione pubblica, alla Conferenza Stato-Regioni e agli Assessori regionali e provinciali all’istruzione sulle dimensioni delle scuole.
La lettera, se pur tardiva, contiene elementi di riflessione importanti e in parte condivisibili che potrebbero essere valutati e recepiti da quelle Regioni che sono in ritardo nella predisposizione dei piani di dimensionamento della rete o che hanno deciso di rinviarli parzialmente al prossimo anno.
La Disal (www.disal.it), ritenendo che dopo l’approvazione dei piani di dimensionamento le Regioni e l’Amministrazione debbano ora passare alla loro attuazione (anche se, a quanto risulta, ormai i giochi sono fatti) con conseguenti spazi di intervento, indica alcuni obiettivi da garantire:
a) costituire istituzioni che abbiano dimensioni governabili,
b) evitare la generalizzazione della forma dell’istituto comprensivo,
c) evitare l’ulteriore riduzione della dirigenza scolastica.
Per conseguire questi obiettivi, la Disal chiede che:
– il dimensionamento sia un effettivo riequilibrio di situazioni di scuole (istituzioni scolastiche?) troppo piccole o troppo grandi,
– le Regioni rivedano urgentemente i piani regionali,
– i piani regionali assumano effettivamente il parametro di mille alunni come media di dimensionamento,
– si imponga comunque un parametro massimo non superiore a 1.200 alunni,
– sia garantita in tutte le istituzioni scolastiche la presenza del dirigente scolastico e del direttore amministrativo,
– si sospenda la costituzione generalizzata degli istituti comprensivi e si proceda con gradualità alla riforma della rete,
– il modello dell’istituto comprensivo sia assunto non come camicia di forza.
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