Decreto scuola: scomparsi emendamenti su carta del docente ai precari

Sarebbe stato un atto riparatore l’assegnazione della carta del docente (importo 300 euro) anche agli insegnanti con contratto a tempo determinato, supplenti annuali o fino al termine delle attività didattiche al 30 giugno. La legge 107/2015, a proposito di formazione e aggiornamento dei docenti, ne ha previsto l’obbligo per i docenti di ruolo (ma quel quinto di docenti non di ruolo in cattedra ogni anno non hanno bisogno di formazione?). La stessa legge ha istituito anche la carta del docente (500 euro all’anno) soltanto per i docenti di ruolo. Perché non estendere anche ai supplenti annuali la carta come da tempo chiedono i sindacati della scuola?

I senatori hanno accolto la proposta e hanno predisposto dopo il comma 6 dell’art. 2 due commi aggiuntivi all’interno del decreto scuola approvato in Senato lo scorso 28 maggio. Il comma 6bis definisce il fabbisogno finanziario: “Il fondo di cui all’art. 1, comma 123 della legge 13 luglio 2015, n. 107, è incrementato di euro 40 milioni limitatamente per l’anno 2020″ (il fondo è quello che stanzia risorse per la carta del docente di ruolo).

Il comma 6ter individua i destinatari: “Le risorse di cui al comma 6bis sono destinate a istituire la carta elettronica per sostenere l’aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine grado che possiede un contratto a tempo determinato con termine finale non anteriore al 30 giugno 2020. La Carta, dell’importo nominale di 300 euro per l’anno 2020, può essere utilizzata per l’acquisto di libri, ecc”.

Sembrava cosa fatta e risultava anche che gli emendamenti non fossero stati respinti. Cosa sia successo invece nelle ore conclusive (e un po’ convulse) del provvedimento non si sa: scomparso senza lasciare traccia.

La lettura del testo finale approvato dal Senato infatti non lascia dubbi, anche se lascia un po’ di amaro in bocca a migliaia di precari in attesa di un gesto di riconoscimento del loro lavoro e riparatore della sperequazione con i colleghi di ruolo.