Ddl/3. Il testo iniziale aumentato per oltre due terzi

Nel corso di varie interviste, all’indomani dell’approvazione del Ddl di riforma, vi sono stati diversi rappresentanti dell’opposizione che hanno minimizzato le integrazioni apportate dalla Camera al testo nell’approvazione definitiva, lasciando intendere che si sarebbe trattato, per la maggior parte, di semplici e minimi ritocchi formali, ininfluenti sulla portata complessiva della proposta di riforma.

Abbiamo messo a confronto il testo del DDL sulla Buona Scuola presentato il 27 marzo 2015 dal Consiglio dei Ministri alla Camera con quello approvato da quest’ultima il 20 maggio 2015.

Prima di tutto va detto che di cambiamenti il testo originale ne ha ricevuti e non pochi, anche se, come si dice, non è stato ‘rivoltato come un calzino’. Soprattutto in Commissione Cultura, anche in considerazione delle richieste venute dalla mobilitazione del mondo della scuola, sono state apportate numerose integrazioni.

Limitandosi in questa sede ad un confronto quantitativo, il testo iniziale era composto da 13.588 parole; quello finale è risultato di 22.476 parole.

Insomma tra cancellazioni, integrazioni e modifiche sono state aggiunte 8.888 parole in più, con un incremento quantitativo dell’iniziale testo pari al 65,4%.

Ovviamente il confronto si fa sul merito delle modifiche apportate e sulla loro qualità, ma una variazione quantitativa di questa dimensione non può essere considerata irrilevante e sorda alle richieste pervenute.