DDL sui precari: valutazione opposte dei sindacati

Mentre il sindacato autonomo Snals (www.snals.it) e l’Uil-scuola (www.uilscuola.it) prendono atto della proposta e della volontà del governo per dare soluzione al problema contingente dei precari, esprimendo un cauto giudizio positivo sul ddl presentato, bel altro tono usano Cisl-Scuola e, soprattutto, Anp e Cgil-scuola.
La Cisl-scuola (www.cislscuola.it) parla di occasione mancata e giudica le scelte del ddl inadeguate a superare i conflitti all’interno del personale precario.
La Cgil-scuola non è da meno e parla di mancanza di volontà politica e di ddl che assomiglia ad una circolare, denunciando la gravità del fatto che in futuro, a suo dire, le abilitazioni saranno a pagamento.
Il giudizio più duro viene espresso dall’Associazione nazionale presidi (www.anp.it) che parla di “vera e propria abdicazione alla linea di modernizzazione, cardine del programma di governo dell’attuale maggioranza in materia di politica scolastica”, afferma che “si fanno ulteriori passi indietro nella direzione del livellamento e della mortificazione delle competenze” e, prendendo chiaramente le difese dei precari sissini, stigmatizza “la depressione del merito di chi riesce a raggiungere risultati di eccellenza nella formazione iniziale alla professione” e conclude, dopo aver evidenziato una serie di vulnus del ddl, dichiarando “netto e totale dissenso nel merito”.
Su una richiesta comunque ritrovano unità di posizione i sindacati degli insegnanti: trovare una soluzione urgente alle immissioni in ruolo dei docenti; richiesta avanzata, peraltro, dallo stesso ministro Moratti al collega Tremonti per complessivi 21 mila posti.