Dall’accesso al tempo pieno alla mancanza di palestre: il PNRR non contrasta le disuguaglianze educative. L’allarme di Save the Children

La scuola italiana continua a essere segnata da profonde disuguaglianze nell’offerta educativa, in particolare nelle regioni del Sud e delle Isole, dove si registrano alcuni tra i più alti tassi di dispersione scolastica in Europa. Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, le risorse e gli interventi già avviati tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) non sembrano sufficienti a colmare i divari territoriali. Questo l’allarme di Save the Children, che in occasione della ripresa dell’anno scolastico ha presentato il rapporto “Scuole disuguali. Gli interventi del PNRR su mense, tempo pieno e palestre”.

Un’analisi delle disuguaglianze territoriali

Il rapporto di Save the Children evidenzia come la distribuzione delle risorse del PNRR sia disomogenea tra le varie regioni, in particolare nell’accesso a servizi fondamentali come la mensa scolastica, il tempo pieno e le palestre. Nonostante il Sud e le Isole ricevano il 38,1% delle risorse destinate alla costruzione e riqualificazione di mense scolastiche, il loro impatto è ancora limitato. Le province con le percentuali più basse di accesso alla mensa – come Agrigento, Foggia, Catania e Palermo – hanno ricevuto finanziamenti, ma la disuguaglianza rispetto a province del Nord resta marcata.

Il problema del tempo pieno

Un’altra questione critica è l’accesso al tempo pieno nelle scuole, un servizio essenziale per contrastare la povertà educativa e ridurre la dispersione scolastica. Attualmente, solo il 28,1% delle classi delle scuole primarie e secondarie offre il tempo prolungato, con una concentrazione delle opportunità nelle regioni del Centro e del Nord. Al Sud, invece, province come Ragusa, Palermo e Siracusa mostrano percentuali inferiori al 10%.

Le palestre: un’opportunità mancata?

Anche l’accesso a strutture sportive nelle scuole è disomogeneo. Solo il 46,4% delle scuole italiane è dotato di una palestra, e molte di queste sono concentrate al Nord. Sebbene il 62,8% dei fondi del PNRR destinati alle palestre sia stato investito nel Sud e nelle Isole, la distribuzione è ancora insufficiente per colmare i divari esistenti. Ad esempio, province come Palermo hanno ricevuto finanziamenti limitati rispetto a province più attrezzate, come Lecce.

L’impatto sul futuro dei giovani

Save the Children sottolinea come la mancanza di accesso a servizi essenziali, come la mensa e il tempo pieno, non solo penalizzi i percorsi educativi, ma rischi di aggravare le disuguaglianze socioeconomiche. In particolare, nelle province più svantaggiate, la percentuale di studenti provenienti da famiglie con basso livello socioeconomico è significativamente più alta rispetto a quelle più privilegiate.

Un appello per maggiori investimenti

Raffaela Milano, Direttrice Ricerca di Save the Children Italia, ha sottolineato che il PNRR rappresenta un’occasione unica per ridurre le disuguaglianze educative. Tuttavia, le risorse finora stanziate non sono sufficienti a garantire uguali opportunità su tutto il territorio. Save the Children chiede al Governo di stabilire livelli essenziali di prestazione (LEP) per garantire l’accesso alla mensa e al tempo pieno a tutti i bambini, soprattutto nelle aree più svantaggiate, e di assicurare investimenti a lungo termine per mantenere operativi i nuovi servizi creati grazie al PNRR.

La scuola come strumento di uguaglianza

Secondo Save the Children, la scuola rappresenta un luogo chiave per offrire a bambini e adolescenti opportunità di crescita e apprendimento. Garantire un’offerta equa di servizi educativi è fondamentale per contrastare la dispersione scolastica e promuovere l’inclusione sociale, soprattutto nelle regioni più povere del Paese.

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