Dal 20 al 29 settembre a Pisa Festa Democratica Scuola e Università

Dal 20 al 29 settembre Pisa ospiterà la Festa Democratica nazionale Scuola e Università.

Il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, il ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Maria Chiara Carrozza, quelli dell’Integrazione Cécile Kyange e dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, il coordinatore di Agenda Digitale Francesco Caio, il presidente della VII Commissione Cultura e Istruzione del Senato Andrea Marcucci, la vice presidente della VII Commissione della Camera Manuela Ghizzoni, il segretario generale della Crui Stefano Paleari, il direttore della Normale di Pisa Fabio Beltram, i rettori delle Università di Pisa, Massimo Augello, e di Torino, Gianmaria Ajani, insieme ai sindaci Fassino e Filippeschi sono solo alcuni degli ospiti della Festa.

Insieme a numerosi parlamentari del Pd, guidati dalle capogruppo alla Camera e al Senato, Maria Coscia e Francesca Puglisi, i responsabili nazionali di sindacati e associazioni del mondo della scuola, nei dieci giorni di festa affronteranno temi che andranno dalla scuola dell’infanzia alle eccellenze della ricerca, dall’edilizia scolastica alla lotta alla dispersione, dal rapporto tra didattica e tecnologia al valore del capitale umano.

Segnaliamo, tra i dibattiti, quello coordinato dal direttore di Tuttoscuola Giovanni Vinciguerra, nella giornata di apertura di venerdì 20 settembre alle ore 18.30, dal titolo La scuola al tempo della rivoluzione digitale, introdotto dal Responsabile Pd Politiche per i nativi digitali Giovanni Belfiori, e avente per partecipanti Rosi Bottino (Direttore Istituto Tecnologie Didattiche Cnr), Vittorio Campione (Direttore Generale Fondazione Astrid), Paolo Ferri (Università Bicocca Milano), Miriam Celoni (Assessore Istruzione Provincia Pisa) e Pierdomenico Perata (Rettore Scuola Superiore S. Anna)

Oltre ai dibattiti, ai momenti di spettacolo, alla ristorazione e alla libreria, sono in programma tre ‘lezioni di scuola’ con Massimo Livi Bacci, Marco Santagata e, a chiudere la festa, lo scrittore Gianrico Carofiglio.

Da diversi anni l’inizio delle attività scolastiche era legata a un incubo – commenta il deputato Marco Meloni, responsabile Istruzione, Università e Ricerca del PD – legato ai continui tagli al sistema dell’istruzione: strutture sempre più carenti, troppi docenti in condizione di precarietà o comunque considerati un peso e non l’elemento centrale della scuola italiana. Alla base, l’idea che l’istruzione fosse un costo per il Paese. Negli stessi anni in cui governi conservatori come Francia e Germania investivano oltre 10 miliardi di euro in Istruzione proprio per superare la crisi, l’Italia di Berlusconi tagliava la stessa cifra a scuola e università. Tremonti sosteneva che con la cultura non si mangia, Berlusconi si chiedeva a cosa servissero i laureati. Quest’anno, grazie al presidente Letta e al ministro Carrozza, c’è stata un’inversione di rotta: non sono – né potrebbero esserlo – interventi risolutivi, ma è cambiata l’idea che il governo ha della scuola e dell’università: non un costo, ma un investimento decisivo per il futuro. La scuola è specchio del Paese: senza istruzione non c’è mobilità sociale, e oggi un ragazzo che viene da una famiglia povera, ha infinitamente meno possibilità di completare gli studi – e quindi meno libertà – di un suo coetaneo benestante. Vogliamo affermare un principio elementare, ma troppo spesso messo in discussione: l’istruzione non è un servizio che si vende o che si compra, è un diritto di tutti che deve essere finanziato dalla fiscalità generale, per far sì che merito ed equità non siano parole vuote, ma fondamento della nostra democrazia”.