Costi per supplenze e cambio delle procedure di chiamata: precisazioni della Cgil-scuola

Tuttoscuola nei giorni scorsi ha sollevato il problema degli astronomici costi per le chiamate di supplenze nella scuola elementare che hanno interessato la stampa nazionale, ma che hanno anche destato interesse e contrarietà negli ambienti ministeriale e sindacali.
Sotto accusa, in qualche modo, è stato messo il Regolamento per le supplenze che da alcuni anni ha sostituito le vecchie e collaudate disposizioni per le supplenze ante 2000, creando una situazione di disfunzione lamentata dalle segreterie delle scuole.
La Cgil-scuola ha preso posizione in una dettagliata nota (www.flc-cgil.it), affermando che "È falso che l’eccessivo garantismo sindacale impedisca il buon funzionamento della macchina amministrativa; il fatto è che le scuole non sono in grado di sapere se un supplente è o non è occupato e questo produce una ricerca inutile e costosa".
Del resto, se pure le scuole fossero in grado di saperlo (e sarebbe già un gran progresso), va ricordato che il supplente chiamato è libero di decidere se accettare o meno senza correre rischi in caso di rifiuto.
Il sindacato intravede alcune soluzioni a cominciare dall’uso più razionale della tecnologia. "A che cosa serve – si chiede – mettere in rete tutte le scuole se poi non si mettono in grado, con dei sistemi operativi efficaci, di trarre il massimo vantaggio da una tecnologia che ha enormi potenzialità?"
Ma la Cgil-scuola conviene che bisogna anche mettere mano al Regolamento per le supplenze, come, dopo reiterate richieste si sta tentando di fare ora con la trattativa in corso presso il Miur.
"Siamo giunti finalmente a discutere seriamente le modifiche al regolamento che devono andare nel senso della riduzione dello spreco e della maggiore efficienza delle scuole, ma non devono sacrificare i diritti dei supplenti: la soluzione tecnica esiste ed è già stata proposta al confronto con il MIUR. Si tratterebbe di garantire la disponibilità ad ogni scuola di un certo numero di supplenti che, sulla base di una scelta personale, accettano dietro sanzioni in caso di inosservanza, di svolgere le supplenze brevi". Ci sembra una buona soluzione.