"Contro la scuola". Dagli USA la critica più radicale della scuola contemporanea

“Contro la scuola” non è che l’ultimo dei numerosi saggi e libri che John Taylor Gatto ha dedicato all’analisi critica del ruolo che la scuola svolge nella società contemporanea. E non solo in quella americana, anche se è la scuola degli USA ad essere costantemente presa di mira. Il saggio è uscito con grande evidenza nel numero di settembre della nota rivista “Harper’s Magazine”, e costituisce la contestazione forse più radicale condotta oggi negli USA contro il sistema scolastico vigente.
Secondo questo prolifico autore, che ha ispirato anche un film, e gestisce un organizzatissimo sito Internet (www.johntaylorgatto.com), la scuola moderna ha perso la sua vocazione originaria (dare una buona educazione, formare buoni cittadini, valorizzare i talenti individuali) quando è stata trasformata, nel corso del ventesimo secolo, in una gigantesca macchina di promozione del consenso verso il sistema economico-politico vigente: quello americano non meno che quello tedesco o sovietico.
Tramontati, con la fine del secolo, i modelli totalitari europei, è rimasto in campo quello americano, che dietro l’apparente volto democratico e pluralista nasconde una realtà di subordinazione del sistema educativo agli interessi dei grandi gruppi economici: secondo Gatto l’obiettivo strategico della scuola americana, al di là della consapevolezza degli insegnanti, è quello di mantenere la popolazione in uno stato di eterna adolescenza, in modo da poterne più facilmente condizionare le scelte economiche (il consumismo più sfrenato) e politiche (il conformismo più appiattito sull’american way of life).
Una conclusione drastica, alla quale non perviene, peraltro, nemmeno la più nota analista (ed esponente) del pur radicale movimento “no global”, Naomi Kein, che nel suo libro-cult “No logo” ha individuato nella scuola (soprattutto nell’università) l’unico vero antidoto all’azione schiaccia-coscienze svolta dai grandi gruppi economici.