Continuano i risarcimenti per i docenti precari

Le azioni in questione sono state promosse in collaborazione con la Uil Scuola e il Codacons

Anche il secondo round in corte di Appello ad Ancona segna un pronunciamento favorevole ai precari della scuola, docenti e personale Ata, che chiedevano il riconoscimento degli incrementi della retribuzione, come avviene per i contratti a tempo indeterminato. Ne dà notizia Claudia Mazzucchelli, segretaria regionale della Uil Scuola.

Nel marzo 2012 il ministero dell’Istruzione era stato condannato dal Tribunale del lavoro a rimborsare i precari. La sentenza di appello, oltre a confermare il diritto dei ricorrenti, ha anche allungato la decorrenza della sua applicazione. Ai precari inoltre, assistiti dagli avvocati dell’ufficio vertenze della Uil Scuola Marche, saranno attribuiti tutti gli aumenti conseguenti all’anzianità maturata. Una progressione professionale retributiva preclusa ai lavoratori precari che, nonostante gli anni trascorsi in cattedra con contratti rinnovati nel tempo, percepiscono sempre lo stipendio iniziale e godono di minori tutele per quanto riguarda ferie e malattie.

Questa sentenza – commenta Claudia Mazzucchelli – conferma che non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B e ci fa ben sperare per gli altri ricorsi analoghi. La decisione  è migliorativa rispetto alla precedente, riconoscendo 5 anni in più di anzianità di servizio. La qualità della scuola passa anche per i lavoratori precari, ai quali vanno riconosciuti gli stessi diritti degli altri anche se la stabilizzazione rimane l’obiettivo principale”.

Sul tema si registra un comunicato, che, seppur riferibile a casi diversi, riguarda sempre sentenze a favore di insegnanti precari. È stato diffuso ieri dal Codacons, che scrive di avere promosso azioni legali presso i Tribunali del lavoro di tutta Italia, con 250  sentenze positive che ordinano al Ministero dell’istruzione di risarcire ai docenti ricorrenti gli con la cifra complessiva di circa 7,5 milioni di euro.

I giudici sono oramai tutti orientati nella direzione di riconoscere non solo i diritti degli insegnanti precari, ma anche i danni che il comportamento della pubblica amministrazione ha loro prodotto – spiega l’associazione guidata da Carlo Rienzi – Nelle sentenze finora ottenute grazie al Codacons (e tutte positive) il ministero è stato condannato per aver prorogato per anni e anni contratti a termine ai docenti, senza trasformare il rapporto lavorativo a tempo determinato in a tempo indeterminato, violando così la normativa nazionale e comunitaria, che prevede limiti precisi al rinnovo dei contratti a termine. Il comportamento della pubblica amministrazione, secondo le oltre 250 sentenze finora raccolte che hanno riconosciuto le ragioni dei precari della scuola, ha arrecato un danno economico agli insegnanti, privandoli degli scatti di anzianità e dei benefici economici derivanti dall’assunzione a tempo indeterminato“.