Concorso/1. 95.000 ai nastri di partenza

A causa del maltempo previsto dalla Protezione Civile per i prossimi giorni in tutta Italia, le prove scritte del concorso per docenti, programmate per lunedì 11 e martedì 12 febbraio, sono state rinviate. Sono invece confermate le prove previste per mercoledì 13 febbraio e per i giorni successivi, salvo diverso avviso. Lo ha reso noto il Ministero dell’istruzione.

Secondo il calendario iniziale le prove dovevano svolgersi fino al giorno 21, giusto in tempo per trasformare le scuole in seggi elettorali. Ora bisognerà vedere come verranno riprogrammate.

95mila sono i candidati ammessi alle prove per gli 11.542 posti messi a bando. A tale cifra si arriva dopo che il Tar dal Lazio ha ammesso in extremis altri 7.000 aspiranti docenti che avevano fatto ricorso avendo conseguito nelle prove preselettive punteggi da 30 a 34,5.

Le prove hanno inizio alle ore 8.00 per la sessione antimeridiana e alle ore 14.00 per la sessione pomeridiana e vengono sostenute presso istituzioni scolastiche site nei capoluoghi di Regione. La prova scritta ha la durata di 2 ore e trenta minuti e si articola in 4 quesiti a risposta aperta.

I quesiti a risposta aperta hanno il vantaggio, rispetto a quelli a risposta multipla, di consentire al valutatore di apprezzare la qualità delle risposte date, e lo svantaggio di richiedere tempo per la correzione. L’ideale sarebbe che anche le prove a risposta aperta fossero valutate, se non proprio con l’immediatezza di quelle a risposta multipla, in tempi molto più rapidi di quelli richiesti dalla ‘correzione’ effettuata dalle commissioni esaminatrici. Cosa che non appare impossibile se si pensa che negli USA sono già disponibili appositi software valutativi per la valutazione di testi scritti.

Se il ministero e/o l’Invalsi se ne occupassero ne ricaverebbero anche un consistente ‘ritorno sull’investimento’, come dicono gli economisti, perché in concorsi con un elevato numero di partecipanti, come quello in corso, le giornate di lavoro dei commissari risparmiate sarebbero centinaia, se non migliaia. E l’omogeneità delle valutazioni sarebbe certamente maggiore.