
Concorso per dirigenti scolastici. Mina vagante di ricorsi al Tar
Mentre in tutte le regioni italiane, a cominciare dal 1° settembre scorso, si stanno svolgendo le prove scritte del corso-concorso a dirigente scolastico (1.500 posti a disposizione), un pericolo non di poco conto incombe sul regolare svolgimento delle prove.
Decine di esclusi dalle prove hanno impugnato per presunto vizio di legittimità i bandi emessi dai vari Uffici scolastici regionali sulla base del bando nazionale predisposto dal Miur.
Per l’ammissione alle prove scritte era prevista una preselezione basata unicamente sui titoli di servizio e di cultura.
Gli esclusi ritengono sostanzialemnte che tale esclusione, penalzizante per i più giovani, sia in contrasto con la natura del concorso che non ha valutato in alcun modo preparazione e competenze, basandosi su elementi (i titoli) non idonei a verificare in alcun modo il possesso dei requisiti richiesti per la funzione.
Il Tar del Lazio, a quanto si dice, dovrebbe pronunciarsi tra un mese circa e, secondo i soliti ben informati, avrebbe già fatto intendere (come?) che i ricorsi saranno accolti.
Fondata o no la voce, resta il fatto che questa mina vagante del ricorso potrebbe far scoppiare un caso clamoroso di annullamento delle prove e di revisione completa delle procedure concorsuali.
Attualmente sono più di 10 mila i candidati ammessi che hanno sostenuto o stanno per sostenere le due prove previste.
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