Pubblichiamo di seguito una lettera giunta alla redazione di Tuttoscuola da parte dei rappresentanti degli idonei del concorso DSGA, Luca Mastino (Sardegna), Arianna Milano (Puglia), Ivana Verde (Campania) e Monica Maccora (Sicilia)
“E’ ben nota la prassi, portata avanti ormai da decenni da parte delle Istituzioni scolastiche, di affidare, ai fini della copertura dei posti vacanti di Direttore dei servizi generali e amministrativi, incarichi annuali a personale amministrativo sprovvisto dei titoli necessari e richiesti, a causa del mancato espletamento, da oltre 20 anni, del concorso per l’accesso al relativo profilo.
Finalmente il concorso ordinario per esami e titoli, a ben duemilaquattro posti di DSGA (unico profilo professionale dell’area D del personale ATA) viene bandito, con decreto pubblicato nella G.U. n. 102 del 28.12.2018. Clamorosamente – trattasi forse del primo concorso nella storia della Repubblica Italiana – viene però previsto un numero massimo di idonei da inserire nella graduatoria finale di merito, pari al totale dei posti messi a concorso per ogni Regione, aumentato di una percentuale pari al 20% dei medesimi (percentuale successivamente innalzata al 30%). Diretta conseguenza di tale autolimitazione prevista dal bando di concorso è che, all’esito della prova orale della predetta procedura, un elevato numero di candidati, pur avendo superato con esito positivo le numerose e oltremodo difficoltose fasi del lungo iter concorsuale, non figurerà nella graduatoria di merito. Pertanto, gli idonei non rientranti nella percentuale prevista, non saranno presi in considerazione, pur avendo superato tutte le prove concorsuali. In altri termini, questi candidati verranno equiparati ai bocciati!!
Vale la pena evidenziare come la facoltà per la Pubblica Amministrazione di limitare il numero di idonei da inserire nella graduatoria di merito di un concorso pubblico abbia avuto vita breve (appena un anno e mezzo), essendo stata recentemente abrogata la disposizione che tale facoltà prevedeva, probabilmente anche a causa degli evidenti profili di illegittimità costituzionale che denotava la succitata norma.
Appare altresì opportuno sottolineare che, ad oggi, i posti vacanti per la posizione di D.S.G.A. risultano essere praticamente il doppio di quelli messi originariamente a concorso nel dicembre 2018, pertanto l’assunzione dei vincitori e dei soli idonei che risulteranno inseriti nelle graduatorie, non sarà nemmeno sufficiente per soddisfare le esigenze dell’amministrazione.
L’intenzione manifestata dal Ministero dell’Istruzione sembrerebbe purtroppo quella di perseverare nella prassi cui si faceva menzione all’inizio, ovvero, pur a fronte di centinaia di candidati idonei da poter utilizzare perché hanno superato tutte le prove concorsuali, andare a ricoprire le vacanze in organico affidando l’incarico ad Assistenti amministrativi privi del necessario titolo di studio, e che soprattutto non hanno superato alcuna selezione.
Tutto ciò in spregio di innumerevoli principi costituzionali, in primis quello relativo all’accesso al pubblico impiego tramite concorso, nonché i criteri dell’efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa, che impongono di evitare sprechi di risorse pubbliche, specie in un momento storico delicato come quello che stiamo attraversando. L’amara sensazione è inoltre che in questo Paese non vi sia spazio per la meritocrazia, per il giusto riconoscimento della qualità e dei sacrifici fatti per aspirare ad una dignitosa sistemazione lavorativa.
La maggior parte di noi sono giovani laureati, che hanno superato una durissima preselezione, una prova teorica ed una pratica, e sostenuto con esito positivo anche un colloquio orale vertente su ben dieci materie! Ad oggi, dopo questo tortuoso percorso, rischiamo che la nostra venga considerata ‘un’idoneità fantasma’”.
Clicca qui per leggere l’esplicazione della questione inoltrata dal gruppo alle Amministrazioni di competenza.
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