Concorsi scuola, Pittoni (Lega): ‘Il muro dei test a crocette inizia a incrinarsi’

“Il muro dei test a crocette inizia a incrinarsi. Dopo la nostra presa di posizione, nel testo della riforma del reclutamento dei docenti è ora presente una mezza retromarcia. Ma non prendiamoci in giro: aver mantenuto le domande a risposta chiusa nella fase transitoria conferma i dubbi sull’intenzione di colpire il precariato storico, cosa che per la scuola rappresenterebbe la perdita di un fondamentale bagaglio d’esperienza a danno della qualità del servizio. Le crocette devono sparire da subito per tutti. E vanno riattivati i percorsi formativi abilitanti all’insegnamento senza numero chiuso e senza dover prima superare prove concorsuali guarda caso a crocette”. Lo dichiara il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama.

“A Palazzo capita di sentire affermare che i test a crocette sarebbero in grado di selezionare docenti di qualità. Di conseguenza, dicono, il meccanismo va difeso a spada tratta dovendo rispettare un preciso impegno in tal senso legato al Pnrr. Succede però che fior di esperti dicano esattamente l’opposto, le crocette sarebbero cioè inadatte a individuare insegnanti capaci – afferma ancora Pittoni – . Con gli ultimi concorsi i fatti danno loro abbondantemente ragione e non sarà certo l’ennesima commissione di controllo (appena proposta dal ministro) a renderli efficaci. Perché allora tanta insistenza? Aiuta a capirlo il testo di riforma del reclutamento dei docenti (calato puntualmente dall’alto) che sta per approdare in Parlamento. Prevede da una parte la tagliola della selezione a crocette che, oltre a far risparmiare cifre notevoli all’Amministrazione, opportunamente modulata può eliminare intere categorie di concorrenti, e dall’altra l’accesso ai percorsi formativi abilitanti all’insegnamento solo dopo aver superato concorsi di tal fatta. In pratica le condizioni per eliminare i precari, non il precariato. Azzerando un inestimabile patrimonio d’esperienza (a danno quindi del servizio), ma risparmiando altri soldi…”

“Opportunamente ‘modulata’ – dichiara il Senatore della Lega –, la tagliola della selezione a crocette prevista dalla riforma del reclutamento dei docenti fino al 2024 può annichilire intere categorie. Sommata all’accesso ai percorsi formativi abilitanti solo dopo aver superato concorsi di tal fatta, è infatti utilizzabile per azzerare il patrimonio d’esperienza rappresentato dal precariato storico, a danno della qualità del servizio. Di questo il giorno della Festa del Lavoro non si è parlato”.

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