Con i pensionamenti si compensano le perdite di organico

Dal prossimo settembre verranno collocati in pensione nella scuola poco più di 21 mila persone, tra docenti, dirigenti e personale Ata. Gli insegnanti che se ne vanno sono esattamente 14.500: una quantità che corrisponde alle stime fatte a suo tempo dal ministero dell’Istruzione sulla base dei dati relativi all’età e all’anzianità di servizio del personale.

Le maggiori quantità di pensionati si riscontrano nella scuola secondaria di II grado (4.608 docenti), seguita dalla scuola elementare (4.434), dalla media (4.252) e poi dalla scuola dell’infanzia (1.206).
Il personale Ata fa registrare la maggior quantità in assoluto di pensionati (6.266), mentre nei dirigenti scolastici i pensionamenti raggiungono solamente le 264 unità.

Se, relativamente agli insegnanti, si pone attenzione al bilancio di entrate e di uscite di posti, si può rilevare che, a fronte di tagli di organico per poco più di 9 mila posti, le vacanze di posto per pensionamento compensano le riduzioni di posti, con un residuo di circa 5.500 posti che potranno essere assegnati alle immissioni in ruolo (se e quando Tremonti darà per questo l’ok alla Moratti).
Se a questi si aggiungono i circa 1.500 posti che verranno istituiti per effetto delle nuove classi che dovranno accogliere i bambini in anticipo nell’elementare, il bilancio positivo sarà di 7 mila posti vuoti – relativamente a questo anno 2003 – da coprire con nuove assunzioni.