Tuttoscuola: Non solo statale

Comune Bologna: ecco come elimineremo il precariato

Entro settembre 40 collaboratori precari dei nidi di Bologna verranno assunti a tempo indeterminato dall’Asp Irides. Altri 34 che restano tra quelli che hanno vinto il concorso lo saranno nel 2014. Intanto, sempre per settembre, come informa un dettagliato servizio dell’agenzia DIRE, 280 maestre delle materne comunali assunte a tempo indeterminato andranno in distacco all’Asp, con il contratto scuola.

Nell’arco di un triennio poi, con l’Asp ‘Istruzione’, annunciata ieri da sindaco Virginio Merola, verrà

il resto del personale (tra cui 120 maestre precarie delle materne), per un totale, alla fine, di tutti i 488 precari che lavorano nei servizi zero-sei anni.

Questo si potrà fare con concorsi che l’Asp Irides potrà indire una volta che le sarà data in mano le gestione di nidi e materne, e lo farà in qualità di azienda “totalmente pubblica“.

Questo è il piano che il Comune di Bologna ha in mente per “risolvere il problema del precariato, per dimostrare che la nostra scelta è di continuare a investire nella scuola, dando continuità educativa con gli stessi insegnanti e lo stesso progetto educativo“. Un progetto, questo, che gli assessori alla Sanità e alla Scuola del Comune hanno illustrato oggi ai sindacati e sui quali pare ci sia l’apertura in particolare di Cgil, Cisl e Uil e l’interesse di Usb.

L’amministrazione, spiega Rizzo Nervo in una conferenza stampa convocata dopo un incontro coi sindacati stamane, “si prende 15 giorni di tempo per mettere a punto un piano operativo da sottoporre poi alle sigle, ai lavoratori e ai genitori“.

Nel totale dei 488 precari, aggiunge Pillati, ci sono educatori, collaboratori e insegnanti di sostegno (il cui numero varia a seconda dei bambini certificati) che lavorano sia nelle materne che nei nidi.

Le regole per le assunzioni sono quelle della pubblica amministrazione e quindi per le prossime, una volta esaurita la graduatoria derivante dal concorso, l’Asp dovrà indire i ‘suoi’ concorsi, ma intanto, va avanti Pillati, in quell’azienda si possono assumere 74 collaboratori dei nidi che il Comune non avrebbe potuto prendere. Con le norme in vigore, infatti, facendo i conti, Palazzo D’Accursio ne avrebbe potuti assumere solo otto.

Per il futuro, aggiunge Rizzo Nervo, “da parte nostra non c’è alcuna preclusione ad applicare il contratto scuola, ma se non si potesse fare e si dovesse optare per quello degli enti locali, si farà in modo di garantire lo stesso trattamento“.

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